Anche la diocesi spinge il territorio alle rinnovabili

Impegno del vescovo per sostenere le comunità energetiche nelle parrocchie

"Comunità energetiche rinnovabili" (Cer), ossia quei sodalizi tra soggetti di natura plurima (privati cittadini, piccole e medie imprese, enti del terzo settore, amministrazioni locali, enti religiosi, ecc.) che, in associazione, realizzano reti di impianti atti a generare e condividere energia prodotta da fonti rinnovabili, in special modo da fotovoltaico, ma anche energia eolica, idroelettrica e da biomassa. Lo scopo è quello di passare dall’essere consumatori passivi di energia prodotta altrove, e con fonti inquinanti (per lo più di origine fossile), all’essere produttori in prima persona di energia ecologica e pulita. Ben 77 realtà di tutta Italia (in prevalenza diocesi, associazioni e movimenti) nei mesi scorsi avevano sottoscritto un documento che invitava ad accelerare l’implementazione di quanto previsto dalla legge. Tra queste realtà - rende noto "La Domica", voce della curia di San Miniato – c’è anche la Diocesi di San Miniato, che ha sottoscritto l’appello per mano del vescovo Andrea M-igliavacca.

"Le comunità energetiche – sottolinea monsignor Migliavacca a "La Domenica" – sono realtà dove si diventa “prosumer”, ossia produttori- consumatori, una modalità dove l’energia generata viene utilizzata per il proprio fabbisogno, e quella che risulta in esubero viene poi reimmessa nel sistema e condivisa con chi ne ha più necessità. Si comprende come per realizzare questo tipo di impianti occorrano progetti e fondi e, da questo punto di vista, anche le diocesi e le parrocchie sono state invitate a studiare e promuovere progetti di questo tipo".