
Il 19 gennaio del 1981 le fasi del Palio di Buti furono raccontate da Alberto Giubilo (nella foto), il più noto speaker della Tv italiana, famoso per le sue telecronache dei trionfi di Ribot nel 1956 ad Ascot ed a Parigi. Giubilo, che era stato invitato dal compianto Egisto Disperati, arrivò a Buti con largo anticipo, cioè verso le 10 di mattina, e rimase colpito da un odore strano che pervadeva l’intero paese.
Entrò in un bar a prendere un caffè e scoprì, con enorme stupore, come alcuni clienti stessero mangiando un piatto di trippa, corroborato da spicchi di pecorino e seguiti da un robusto ponce. Ecco spiegato l’arcano: l’odore che aveva sentito entrando in paese era quello di trippa al sugo che, per antica tradizione, nel sacro giorno del Palio viene cucinata in tutte le case e anche nei bar.
Questo episodio, che Giubilo raccontava agli amici, ci è giunto alla memoria giungendo a Buti in una di queste sere di pioggia battente allorché abbiamo fatto sosta all’Osteria Ribè, situata sulla piazza centrale del paese. Non potevamo non ricordare Giubilo poiché la trippa che ci è stata servita era qualcosa di assolutamente sublime.
Ci è stato spiegato che ogni famiglia, ristoratore, barista cucina la trippa a suo modo, cioè con ingredienti che, a parte la materia prima, restano segreti. Inutile perciò indagare sulla trippa cucinata da Monica Bernardeschi all’Osteria Ribè preceduta, tanto per ingannare l’attesa, dai tordelli lucchesi e dai paccheri sul coniglio. Niente male in attesa del 17 gennaio, il sacro giorno del Palio, nel quale l’odore di trippa avvolgerà lo scalpitìo degli zoccoli dei cavalli frementi alla mossa…
r.c.