REDAZIONE PONTEDERA

Alina, l’incubo Chernobyl e la guerra La sua casa adesso è a Pontedera

Insieme alla famiglia ieri è arrivata in città, dove era già stata accolta da bambina per sfuggire al disastro. La Misericordia: "Abbiamo attrezzato un appartamento a tempo di record, ci hanno ringraziato mille volte"

Dalla tragedia di Chernobyl allo scoppio della guerra. Per Alina è stato un ritorno in un luogo che già una volta ha significato per lei la restituzione di un po’ di normalità. Ieri pomeriggio è arrivata a Pontedera insieme alla sua famiglia, ai suoi figli, alla cognata, ai nipoti e alla madre. Sette persone in tutto. "Alina – racconta Matteo Leggerini governatore dalla Misericordia di Pontedera – era stata qui più volte fin dal 1993, ospitata da una famiglia pontederese del Villaggio, con cui era rimasta in contatto, in quanto ’bambina di Chernobyl’. Allo scoppio della guerra nel suo paese le famiglie si sono subito messe in contatto con lei per aiutarla a uscire dal paese. Così si sono messe in viaggio in macchina, hanno lasciato i mariti a Kiev e sono arrivate a Pontedera. Abbiamo attrezzato in tempo record un appartamento, in coordinamento con l’amministrazione comunale. Le prime cose che ci hanno detto? Ci hanno ringraziato mille volte e ci hanno mostrato le immagini terribili del rifugio in cui si trovavano". In questi giorni alcune persone in fuga dall’Ucraina stanno raggiungendo in maniera autonoma parenti e amici già presenti in Italia.

"Stiamo monitorando gli arrivi in città, i bisogni, e provando a gestire le situazioni in attesa della strutturazione dei percorsi di accoglienza formali – spiega l’assessora al sociale Carla Cocilova –. Questa ondata di solidarietà, con centinaia di persone impegnate nella raccolta dei beni di prima necessità e la rete dell’associazionismo e del volontariato ci rende molto orgogliosi della nostra comunità. Il nostro obiettivo è inviare tutto con la certezza che arrivi a destinazione". Nella giornata di ieri sono infatti arrivati in Ucraina i primi furgoni partiti da Pontedera, grazie alla rete di contatti offerti dai cittadini ucraini residenti qui. Una catena di aiuti che non smette di crescere. Lo sanno bene i dipendenti della Geofor che attraverso il Cral hanno avviato la raccolta di materiale da inviare in Ucraina. "Non ci tiriamo mai indietro quando possiamo dare una mano – racconta il presidente del Cral Gabriele Pacifico – lo abbiamo fatto in passato in altre situazioni e lo facciamo adesso. Abbiamo avviato la raccolta a Pontedera, Pisa e Navacchio, poi le scatole saranno portate al centro che ci ha indicato il Comune di Pontedera per essere smistati e spediti".

Sarah Esposito