REDAZIONE PONTEDERA

Adozioni con Shalom, oltre 16500 bambini sostenuti a distanza

E’ il bilancio a vent’anni dall’inizio dell’avventura del missionari sanminiatesi Il movimento opera in Burkina Faso, ma anche in Congo, Togo, Etiopia, Ertitrea, Uganda, India, Pakistan

Suor Sabine KimaSuor Sabine Kima

San Miniato, 24 giugno 2015 - Era il 1995 quando in Burkina Faso un gruppo di volontari del Movimento Shalom, accompagnati da don Andrea Cristiani, decisero di cominciare a usare lo strumento del “sostegno a distanza“ come mezzo per far studiare, curare e dar da mangiare ai bambini più poveri dei paesi in via di sviluppo. A dare una mano fin dall’inizio c’era suor Sabine Kima, una suora di una congregazione religiosa locale che con le sue consorelle si sono dedicate a dare un futuro a tanti bambini. A venti anni di distanza possiamo dire che è stato un percorso importante che ha permesso a oltre 16500 bambini di poter crescere, andare a scuola e essere curati. Proprio in questi giorni suor Sabine è ospite in Italia del nostro Movimento e terrà diversi incontri di informazione sia in Toscana che in Puglia: Volterra, Pisa, Prato, Pistoia, Fucecchio ma anche Massafra e Taranto ( sul sito www.movimentoshalom.org nella sezione eventi si trova il dettaglio degli appuntamenti). Oggi Shalom fa sostegno a distanza non solo in Burkina Faso, ma anche in Congo, Togo, Etiopia, Ertitrea, Uganda, India, Pakistan. «Il sostegno a distanza è uno strumento fondamentale – dichiara Chiara Baldini responsabile del settore per il Movimento Shalom – per dare formazione e permettere ai bambini sostenuti di crescere con una prospettiva reale di lavoro nel proprio contesto culturale e familiare. Bastano appena 55 centesimi al giorno ( 200 euro l’anno). Adottare un bambino a distanza è un gran gesto di solidarietà e anche il modo più concreto per aiutare una bambina o un bambino a restare e crescere in maniera dignitosa nel proprio paese».

In questi venti anni l’adozione a distanza è divenuto uno strumento molto diffuso e molte associazioni e ong si sono dedicate assiduamente a diffondere questo settore. Accanto ad associazioni serie, che sono la maggioranza, si sono però affiancate fasulle associazioni. Attenzione quindi quando si attiva un sostegno a distanza a chi si affidano i nostri soldi. «Non fidatevi soprattutto – dichiara Luca Gemignani direttore di Shalom – di associazioni estemporanee o del fai da te. Pretendete che gli enti ai quali affidate la vostra solidarietà siano riconosciuti, abbiano bilanci trasparenti e controllati. Ci sono in giro persone singole o realtà associative poco più che familiari che mettono in campo attività e raccolgono soldi, ma poi non sono in grado di garantire continuità e soprattutto essere veramente trasparenti. Chi sceglie il Movimento Shalom sa che mette i propri soldi in mani sicure perché può venire direttamente di persona a verificare i progetti sul campo». In agosto prossimo per esempio ci sono due delegazioni in partenza, una per il Burkina Faso e l’altra per il Togo, nelle quali ci sono anche alcuni sostenitori di bambini adottati a distanza che potranno incontrare personalmente la propria bambina o il proprio bambino e verificare l’efficacia dell’aiuto donato.