
La scultrice fiorentina Lucilla Gattini
Pietrasanta (Lucca), 26 giugno 2025 – Quei corpi rappresentati con le materie più diverse sono stati il biglietto da visita di Lucilla Gattini. Scultrice colta e tenace che si è spenta a 74 anni a Firenze dopo aver speso tutta la sua vita a Pietrasanta, luogo di cui si innamorò a 20 anni. Nata da famiglia borghese ha studiato arte a Roma e qui c’è stato il suo incontro fatale con l’artista Giulio Ciniglia di cui è stata allieva e poi compagna per 35 anni. Insieme scelsero Pietrasanta quale culla magica. “Arrivai nel 1972 – raccontò– e il paese che mi accolse si presentava quasi come un borgo fuori dal tempo, forte della sua tradizione ne proteggeva i valori con appassionato riserbo e non aveva niente in comune con l’oggi. Incontrai artigiani le cui mani erano spesso il tramite tra un’idea, un bozzetto e la loro realizzazione. Mani che assolvevano il delicato compito, con la perizia e la consapevolezza ereditate dai padri, di trasmettere alle generazioni future, di operare per l’eternità”.
La sua casa laboratorio affascinò pittori, galleristi, critici d’arte, paesani erano gli amici di Giulio e Lucilla. Gattini oltre alla produzione di sculture per mostre e vendita ai privati, ha messo a punto bozzetti per monumenti e plastici, realizzati in marmi policromi, di vasche e fontane. Nel 2020 fu costretta a lasciare il suo laboratorio di Porta a Lucca dopo 47 anni di attività, destinato ad esser trasformato in appartamenti. Ha realizzato mostre e scritto il libro “Artigiani dell’eternità” proprio in omaggio a quelle ’mani segrete’ che l’avevano accolta. “Lucilla – dice Alessandra Ferretti pittrice viareggina – la ricordiamo nelle lunghe serate familiari quando le conversazioni più accese sui temi sociali e politici incorniciavano le giornate di lavoro in cui questa donna esile dagli occhi profondi trasformava la materia pesante nelle figure più espressive con animo tenace quanto leggero”.