Serie B Nazionale. Radunic domina e la Fabo gode: "Ma il bello deve ancora venire»

L’intervista al pivot croato. Numeri già impressionanti. a un mese dal suo ritorno. "Gran gruppo, roster lungo".

Radunic domina e la Fabo gode: "Ma il bello deve ancora venire"

Radunic domina e la Fabo gode: "Ma il bello deve ancora venire"

Un mese di Matej Radunic. Trentasette giorni fa la Fabo Herons Montecatini annunciava il ritorno del totem croato in rossoblù, che ha avuto come ampiamente prevedibile un impatto devastante sul pianeta Serie B Nazionale: dal debutto sul parquet della NPC Rieti il centro di Pola viaggia a 19.5 punti e quasi 5 rimbalzi di media in 21 minuti giocati a partita. Numeri che descrivono un dominio, anche se la sensazione è che il meglio debba ancora venire. E domenica arriva Avellino guidata da Matias Bortolin, uno dei pivot top class della categoria.

Matej, è già passato un mese dal tuo ritorno a Montecatini: che ambiente hai ritrovato?

"Un ambiente ancora più professionale rispetto a quello che avevo lasciato due anni fa. Nuovi soci si sono aggiunti, la società diventa ogni giorno sempre più organizzata e per noi giocatori lavorare in un contesto del genere è veramente l’ideale".

A che punto è il processo di reinserimento nel gruppo e negli schemi di coach Barsotti?

"Penso di essere a buon punto. Devo ancora capire cosa vuole da me il coach su alcune situazioni di gioco a livello difensivo e per questo ho bisogno di lavorare il più possibile in palestra: da quando sono arrivato abbiamo avuto due settimane con tre partite e non c’è stato molto tempo per allenarsi e provare schemi".

All’orizzonte c’è una grande sfida con il tuo pari ruolo Bortolin, uno dei migliori centri della Serie B Nazionale.

"Abbiamo analizzato Avellino e continueremo a farlo in questi giorni, Bortolin non lo conosco ma mi hanno detto che è un ottimo giocatore. D’altronde il livello di questo campionato è veramente alto: ogni squadra ha un roster profondo con almeno otto elementi in grado di spostare una partita e il gioco è variegato, veloce, complesso".

Qual è la qualità più importante del gruppo Herons e quali sono gli aspetti invece in cui c’è più da migliorare?

"E’ un gruppo molto diverso rispetto a quello della Serie C, quasi tutti i miei compagni hanno esperienze nelle categorie superiori e possiamo ruotare dieci giocatori senza mai perdere in qualità e intensità. Credo che uno step ulteriore dovremo farlo a livello mentale: giocare sempre per vincere è dispendioso e per farlo devi avere una certa mentalità che ancora non abbiamo acquisito appieno".

Anche perché da qui in avanti si fa sempre più sul serio, a partire dalle Final Four di Coppa Italia di metà marzo.

"Da quel che sento e percepisco alla Coppa Italia la società ci tiene molto. Manca però ancora un mese, secondo me l’importante è pensare ad una partita alla volta e quando arriveremo all’appuntamento di Roma cercheremo di dare il massimo e vedere dove questo ci porta. Sono competizioni difficili da decifrare, perché in una gara secca può succedere veramente di tutto. Prima però ci sono tre gare di campionato da vincere e per ora preferisco concentrarmi su quelle".

Filippo Palazzoni