FILIPPO PALAZZONI
Sport

La T Gema si scioglie. Il sogno svanisce subito. I termali guidano a lungo poi la Tav prende velocità

La semifinale sorride a Treviglio Brianza, che nel finale di gara ne ha di più. Jackson subito positivo per gli uomini di Andreazza, ma non può bastare. Tanti errori dei lunghi e nei minuti che contano la macchina s’inceppa. .

La semifinale sorride a Treviglio Brianza, che nel finale di gara ne ha di più. Jackson subito positivo per gli uomini di Andreazza, ma non può bastare. Tanti errori dei lunghi e nei minuti che contano la macchina s’inceppa. .

La semifinale sorride a Treviglio Brianza, che nel finale di gara ne ha di più. Jackson subito positivo per gli uomini di Andreazza, ma non può bastare. Tanti errori dei lunghi e nei minuti che contano la macchina s’inceppa. .

LA T TECNICA GEMA MCT

60

TAV TREVIGLIO BRIANZA

66

MONTECATINI Burini 7, Passoni 11, D’Alessandro 2, Acunzo, Strautmanis 7, Jackson 15, Fratto 7, Vedovato 6, Bargnesi 5, Gulini ne, Benvenuti ne, Del Vigna ne. All. Andreazza

TREVIGLIO Rubbini 12, Morina 9, Taflaj 11, Rossi 10, Anaekwe 7, Agostini 13, Restelli 3, Daccò 1, Anchisi, Ronchi ne. All. Villa

ARBITRI Andretta, Rinaldi e Corrias

NOTE parziali 16-8, 32-23, 44-43

RAVENNA

Il sogno di vedere una finale di Supercoppa tutta di marca montecatinese naufraga subito: al Pala De Andrè di Ravenna una T Gema Montecatini troppo imprecisa si vede sfilare da sotto il naso l’accesso in finale dopo essere stati avanti per oltre trentacinque minuti su quaranta. Treviglio si impone 60-66 e sfoggia un Rubbini in versione mago, mentre dall’altra parte Jackson già convince ma non riesce a trovare il colpo risolutore nel finale.

Mostra i muscoli la squadra di coach Davide Villa in avvio di gara: una schiacciata, due stoppate e un alley-oop mancato per un soffio danno il benvenuto a La T Gema. Nel tentativo di pareggiare l’agonismo degli avversari i termali vanno un po’ oltre e si ritrovano con cinque falli in nemmeno quattro minuti, tutti distribuiti sui lunghi. Non l’ideale per coach Andreazza, già su di giri in panchina. A calmarlo ci pensano i subentrati Fratto, Bargnesi e Jackson, 8 punti in tre in una manciata di possessi e Montecatini a +3 (11-8). Da qui a fine periodo segnerà solo l’ex Ruvo: gioco da 4 punti in faccia a Rubbini e successivamente 1/2 dalla lunetta per il "doppiaggio" rossoblù. Treviglio si aggrappa ai rimbalzi cercando di rimanere in scia, lo 0/8 da dietro l’arco pesa come un macigno sugli uomini di Villa così come in casa La T Gema inizia a pesare il conto delle palle perse: da due recuperi nascono i primi canestri biancoverdi del secondo periodo, a cui fanno da contraltare due magie di Burini. Morina però toglie il tappo dalla lunga distanza e un’altra bomba, quella di Taflaj, avvicina ulteriormente la TAV nonostante la lacrima vincente di Strautmanis (24-21).

Gli errori si sprecano da una parte e dall’altra, proprio il lettone ne commette due da matita rossa e viene invitato ad accomodarsi in panchina. Fratto e Passoni ci mettono una pezza timbrando un mini-break di 4-0 che è ossigeno per una La T Gema fin lì in affanno ma che chiude in crescendo, con il punto esclamativo della tripla di Burini per il palindromo 32-23 con cui si va all’intervallo lungo.

Chi pensa che il match sia già indirizzato viene clamorosamente smentito dalla ripartenza sprint dei lombardi: 1-9 di parziale TAV con tre "bombe" consecutive e pratica riaperta. Il 5-0 confezionato da D’Alessandro e Passoni è un fuoco di paglia: Treviglio dalla lunga distanza ora non sbaglia più e costruisce un altro break di 8-0, mettendo la freccia ma solo per un attimo, perché Jackson c’è e nell’ora più buia si carica la squadra sulle spalle. Morina per il controsorpasso, restituito da Vedovato. Montecatini mantiene la testa avanti all’alba dell’ultima frazione, che gli Andreazza approcciano come meglio non potrebbero: tripla di Jackson, layup di Passoni e nuovo +6, annullato però interamente da Agostini, decisamente on fire.

La T Gema si vede vanificare una fuga dopo l’altra e finisce per perdere fiducia e lucidità: lo 0/2 a cronometro fermo di Fratto a 40’’ dalla fine è decisivo e spalanca le porte allo show di Rubbini, fino ad allora piuttosto impreciso, che estrae la bacchetta magica e dopo aver portato avanti i suoi a 1’20’’ dalla fine infila la tripla da otto metri che vale la finalissima.

Filippo Palazzoni

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