
L’indigeribile sconfitta contro Mestre porta a riflessioni su come andare avanti
La seconda volta fa ancora più male della prima. Dopo essersi fermata nel 2024 a una vittoria dalla A2 la Fabo stavolta ci è andata ancora più vicino, perché sul +9 a 3 minuti e 35 secondi dal termine dello spareggio contro la Gemini Mestre la promozione era lì, a portata di mano, ed essersi fermati di nuovo a un centimetro dal traguardo è ancora più inspiegabile e doloroso. Per i giocatori, per coach Federico Barsotti, per la dirigenza e per la spedizione dei mille tifosi rossoblù che in una già torrida domenica di inizio estate ha invaso la bassa Padana sperando di poter vedere un sogno realizzarsi. In un colpo solo la ferita di gara-5 persa contro Avellino, che sembrava essere stata faticosamente cauterizzata, ha improvvisamente ricominciato a sanguinare e forse si è pure estesa.
Nelle varie chat dei sostenitori termali di fede Herons rimbalza il sadico screenshot che fotografava la situazione a tre giri di lancette dalla sirena finale: 66-57, frutto di un 17-6 di parziale montecatinese appena consumatosi, palla in mano e con gli avversari che avevano già esaurito il bonus. "Può una squadra con così tanti elementi di esperienza non portare a casa una partita che si è messa in questo modo? No, non può", sarà stato il pensiero di molti fra coloro che, dal vivo, dal divano di casa o al maxischermo istallato nel cuore del parco termale assistevano al match della Baltur Arena di Cento. Invece è successo.
Il possesso gestito male sul +9 e il gioco da tre punti di Giordano sul ribaltamento di fronte hanno innescato una centrifuga negativa che ha risucchiato Natali e compagni dal punto di vista mentale, visto che le energie fisiche erano probabilmente già finite da un pezzo. A tenere in piedi gli "aironi" erano stati la fiducia, la capacità di giocare insieme e l’entusiasmo nel vedere il traguardo avvicinarsi, ritrovarsi in un amen gli avversari di nuovo a -4 ha paralizzato gli uomini in rossoblù, facendo sembrare giocatori che hanno vinto campionati di B e di A2 quasi dei dilettanti vista la banalità degli errori commessi da lì in poi. Un domino di scelte sbagliate a cui lo staff tecnico non è stato in grado di porre freno e che ha fatto scivolare la Fabo verso un baratro impensabile soltanto pochi minuti prima.
Adesso la domanda delle domande è: come ripartire? Se perdere tre finali in poco più di dodici mesi è un avvenimento da cui qualsiasi entità sportiva farebbe fatica a rialzarsi, perderle in questa maniera peggiora ulteriormente le cose. Ma siamo al 24 giugno, la scadenza delle iscrizioni per la prossima B Nazionale è già dietro l’angolo e in qualche modo bisogna guardare avanti. Occorrerebbero giorni se non settimane per metabolizzare il tutto, tempo che Andrea Luchi e i suoi soci non hanno: adesso la palla passa a loro, e sicuramente servirà tutta l’esperienza manageriale maturata dal numero uno Herons per pianificare al meglio il futuro di un club che mai come nessun altro dal 2008 ha riportato Montecatini Terme ad un passo dal ritorno nel gotha del basket italiano.
Filippo Palazzoni
Continua a leggere tutte le notizie di sport su