Dal Chelsea alla Pistoiese: la storia di Camilleri

Il nuovo difensore centrale arancione ha cominciato la sua carriera nella Reggina

Camilleri

Camilleri

Pistoia, 14 settembre 2019 - Occasioni allettanti colte al volo, ma altrettanto velocemente non realizzate. E’ ciò che è capitato a Vincenzo Camilleri, nuovo difensore centrale della Pistoiese. Occasioni che avrebbero potuto essere un trampolino di lancio per una brillante carriera. Invece non è andata come sperava. «Ero giovane, esuberante, forse ho avuto poca pazienza, mi sono lasciato trasportare dalla voglia di avere tutto subito – dice con rammarico – ma sono stato anche sfortunato per avere avuto gravi infortuni».

Camilleri inizia la carriera di calciatore nella Reggina, promette bene, tanto che viene avvistato dal talent scout Iacomuzzi, osservatore in Italia del Chelsea. Le referenze sono ottime e patron Abramovic decide di prenderlo in prestito per inserirlo nel settore giovanile. Vincenzo, accompagnato dalla mamma Marzia, parte per Londra col cuore gonfio di speranza e la mente piena di progetti. Ha poco più di 15 anni. Per il tesseramento dei giocatori under 16 vigono però dei rigidi regolamenti europei. L’Uefa impone ad Abramovic di non far giocare il ragazzo. «Il mio caso destò grande clamore – racconta Vincenzo –, forse l’Uefa volle dare un forte segnale sui giovani. Fu un colpo tremendo per me, rimasi fermo quasi un anno, al termine del quale il Chelsea mi restituì alla Reggina».

La società calabrese è in serie A. Vincenzo è stimato e nonostante l’età viene aggregato alla prima squadra. Esordisce in A contro l’Atalanta il 17 aprile 2009 e viene confermato contro il Siena. A giugno 2009 la Reggina lo cede in prestito alla Juventus che lo include nella rosa della Primavera, ma un grave infortunio gli chiude la possibilità di giocare in campionato. Fa solo un’apparizione il 1° dicembre 2010 in Europa League contro la squadra polacca del Lec Poznan. La Juve non lo riscatta e torna alla Reggina, che lo cede in prestito al Cagliari. E’ un’altra grande occasione, ma anche questa è destinata a sfumare. Vincenzo si rompe di nuovo il menisco mediale del ginocchio sinistro e quando torna guarito non riesce più a trovare posto nella formazione titolare.

«Era destino che non dovessi giocare ad alti livelli», sorride sarcastico. Dopo quelle sfortunate esperienze gli si sono aperte le porte della serie C, dove da qualche anno si è imposto tra i migliori difensori. Adesso è a Pistoia. «La Pistoiese è una società illustre che mi ha fatto sentire importante, tanto da farmi firmare un contratto biennale. Sono determinato, voglio far bene, anche perché mi piacerebbe tornare a respirare l’aria della B. Come a Brescia».

 

Enzo Cabella