
Il coach di Ponte Buggianese non si nasconde e punta all’obiettivo promozione "La società ha fatto il massimo. La pressione? Nessuno più di me vuole vincere". Sul colpo Aukstikalnis: "Lo metteremo nelle condizioni di essere quello di Roseto".
Barsotti-Herons, atto quinto. Il tecnico di Ponte Buggianese si ripresenta carico al punto giusto in vista di quella che sarà la quinta stagione consecutiva in sella alla Montecatini targata Fabo. Merito anche di qualche settimana di vacanza: "Anche se la prima l’ho passata interamente al telefono", spiega. "Insieme alla società dal 22 giugno non ci siamo mai fermati".
Barsotti, c’era un solo modo per dimenticare e far dimenticare l’amarezza per la doppia chance promozione mancata, ovvero regalare un sogno al popolo Herons con un mercato stellare.
"La volontà della società di fare un mercato importante era già emersa prima dello spareggio di Mestre, ci siamo riusciti grazie ad una sinergia totale fra società e staff tecnico e all’operato del presidente Luchi, che ha fatto vedere una volta di più perché è uno dei dirigenti più stimati d’Italia. Dopodiché, permettetemi di dire una cosa".
Prego.
"Lo sport non è un’equazione: tutti partiamo con l’idea di competere per vincere, ma il fatto che la dirigenza sia riuscita in poco tempo a riempire un gap con società che hanno dei budget più corposi e a fare un mercato aggressivo non significa automaticamente che saremo una schiacciasassi già a metà settembre".
Il roster allestito però è di primissimo livello, molti vi indicano come la nuova Roseto.
"Non possiamo nasconderci, c’è grande soddisfazione per l’organico che siamo riusciti ad allestire e abbiamo il dovere di puntare alla A2".
Sente già un po’ di pressione?
"Un anno fa venivamo da una vittoria in Coppa Italia e da una finale persa in gara-5 e ci aspettavano tutti al varco. Montecatini è una piazza esigente, ma non c’è nessuno che desidera portare alla vittoria questi colori più del sottoscritto. Il campionato appena passato dovrebbe aver però lasciato una lezione importante".
Quale?
"Che essere in forma scintillante a novembre importa relativamente, quel che conta è essere nella miglior versione possibile quando si arriva a maggio".
Inizierete a lavorare presto, già dal 12 agosto.
"Anche quest’anno abbiamo l’opportunità di lottare per tre competizioni, per noi questo è motivo di grande orgoglio e vogliamo onorare al meglio il primo impegno stagionale, ossia la Supercoppa. Per farlo abbiamo pensato di iniziare la preparazione qualche giorno prima rispetto al passato, con l’eccezione di Mastrangelo che rientrerà in gruppo quando sarà pronto: non vogliamo correre rischi".
La sua riconferma può essere vista anche come una sorta di risarcimento dopo la stagione sfortunatissima che ha vissuto?
"Lo abbiamo sempre reputato un giocatore fondamentale nel nostro scacchiere. Crediamo in Nicola, anche se per lui quest’anno sarà più difficile vista la lunga inattività da cui viene e la concorrenza".
Soprattutto perché nel suo ruolo è arrivato un Aukstikalnis.
"Con l’arrivo di Lukas la società ha fatto un colpo importantissimo. Ora sta a noi metterlo in condizione di far vedere quello che ha fatto vedere a Roseto, dove giocava una pallacanestro per certi versi rivoluzionaria, con tantissimo movimento senza palla che lui sfruttava per rimanere sul perimetro e colpire".
Dagli altri nuovi arrivi cosa si aspetta?
"Rossi sa come far girare una squadra e permetterà a Benites di tornare a giocare in maniera più istintiva anche in attacco. Ricci è un leader nato, Giombini ha un atletismo debordante che ci mancava. Dai due giovani Bertini e Kamate mi aspetto una crescita importante".
C’è qualche punto interrogativo in questo roster?
"Più di uno. Non dobbiamo dimenticarci che questa squadra ha perso due pilastri come Chiera e Arrigoni. L’addio di ’Arro’ in particolare è stato improvviso e inaspettato, bravi noi a muoverci prontamente e siamo riusciti a sostituirlo con un giocatore di classe e personalità come Chinellato".
Ha già in testa un’idea su come far giocare questa Fabo?
"Ad essere sincero non del tutto. Servirà un po’ per conoscersi e trovare nuovi equilibri. Saremo un esempio di attaccamento ai colori rossoblù e di spirito di sacrificio. Al di là dei risultati vogliamo emozionare la nostra gente".
L’inizio sarà ancora al PalaTagliate.
"Attendiamo tutti con trepidazione il ritorno al PalaTerme, che credo darà una dimensione diversa al nostro lavoro e alla gestione del quotidiano.
Filippo Palazzoni
Continua a leggere tutte le notizie di sport su