STEFANO NENCIONI
Cronaca

Vigili del fuoco sempre pronti, “Pioggia intensa e montagna da affrontare con cautela”

Il comandante provinciale, Priori, spiega i sacrifici, l’impegno e la competenza necessari negli interventi. Sottorganico, ma senza paura: i 180 in servizio in provincia non mollano. “Ognuno può contare sull’altro”

Vigili del fuoco sempre pronti, “Pioggia intensa e montagna da affrontare con cautela”

Pistoia, 10 settembre 2025 – Capostrada, Pistoia. È un pomeriggio come tanti quello del 31 agosto 2024 quando un vigile del fuoco fuori servizio nota fumo e fiamme uscire dalle finestre di un’abitazione. Senza esitare, corre dentro e salva un’anziana signora, ancora prima che arrivino le squadre ufficiali.

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Il lavoro dei vigili del fuoco

Ingegnere Fabrizio Priori, per lei, alla guida dei Vigili del Fuoco di Pistoia dal 2023, questi episodi cosa rappresentano?

“Per noi è naturale, ma questi momenti ricordano quanto il nostro lavoro conti davvero. È una storia tra le tante che raccontano l’anima del corpo pistoiese, dove la dedizione individuale si fonde con la professionalità di squadra”.

C’è qualche altro episodio che vuole raccontarci?

“A ferragosto un vasto incendio boschivo minacciava case e terreni nel grossetano. Le squadre pistoiesi sono partite in supporto e hanno combattuto le fiamme per ore, sudate e coperte di cenere, fino al calar della sera. Dopo alcuni giorni è arrivata una lettera di ringraziamento di due pagine da parte di una cittadina: ‘Professionali e umani al tempo stesso’, ha scritto, ‘avete salvato non solo le nostre case, ma anche la nostra fiducia nel futuro’. Sono questi i momenti che danno significato al lavoro quotidiano. Lettere così ti ricordano che dietro ogni intervento ci sono storie umane e che il nostro ‘Sempre Pronti’ non è solo un motto, ma una promessa concreta verso la comunità

“Ha citato il motto ’Sempre pronti’ definendolo una promessa. Cosa significa per lei?

“Quando squilla l’allarme – incendio in montagna, alluvione in pianura o soccorso urbano – quella promessa diventa azione immediata, coordinata, efficace. Per noi ‘Sempre Pronti’ significa flessibilità mentale e operativa di fronte a qualunque emergenza. Significa avere la tecnologia più avanzata ma anche la capacità di improvvisare quando serve. Significa lavorare in squadra sapendo che ognuno può contare sull’altro. Questa attitudine, però, non si esaurisce negli eventi straordinari: si manifesta anche nella quotidianità”.

Ecco, ci faccia un esempio per far capire in cosa si manifesta concretamente questa dedizione nel quotidiano...

“La dedizione quotidiana si vede nei piccoli gesti: il vigile che controlla un’ultima volta l’attrezzatura prima della fine del turno, chi si ferma a spiegare ai cittadini come comportarsi in caso di emergenza, e la disponibilità a formarsi continuamente per essere all’altezza delle sfide sempre nuove”.

La centrale di Pistoia è sempre in attività, tra sirene, radio che gracchiano e telefoni che squillano. Accade anche ora durante questa nostra intervista. Come riuscite a coordinare le emergenze, spesso così diverse e complesse, su tutto il territorio provinciale?

“La centrale è il cuore pulsante di una rete che si estende su tutto il territorio provinciale, in costante coordinamento con la Prefettura per il cappello generale degli interventi, con gli enti locali per le specificità territoriali e con le forze dell’ordine per la sicurezza complessiva. La forza del sistema sta nelle persone che la costituiscono. La collaborazione con i comandi vicini di Lucca e Prato, il lavoro con la Croce Rossa e le associazioni di volontariato non sono solo coordinamento tecnico ma condivisione di valori e obiettivi comuni. Durante le esercitazioni congiunte vedi nascere quella fiducia reciproca che poi fa la differenza nelle emergenze vere. Nei momenti critici la rete si allarga e la risposta diventa corale, con tempistiche ed efficacia che spesso stupiscono chi viene da fuori provincia”.

Dietro questa macchina sempre in movimento ci sono 180 vigili in servizio operativo (su 201 previsti) e un organico tecnico–direttivo ridotto, con 7 ispettori e funzionari su 11. Questo personale è sufficiente a coprire l’intera provincia?

“Coprire un territorio così vasto significa affrontare turni intensi e situazioni imprevedibili, dalle emergenze boschive alle alluvioni, fino al soccorso urbano. Nonostante alcune carenze d’organico, la macchina non si ferma mai: il senso di responsabilità e la professionalità dei vigili sopperiscono alle difficoltà numeriche. Dietro ogni intervento c’è il sacrificio silenzioso di chi lavora senza risparmiarsi, garantendo sicurezza e prontezza in ogni situazione”.

I fenomeni meteorologici estremi si stanno intensificando. Come state adattando la vostra operatività?

“Le piogge intense e improvvise stanno diventando sempre più frequenti e violente. Guardando i dati meteo qui in sala operativa, si comprende quanto sia necessario adattare costantemente il nostro sistema operativo a eventi di breve durata ma di grande intensità, che richiedono una risposta immediata e massiccia”. Il territorio montano presenta sfide particolari. Come affrontate questi interventi complessi?

“Le sfide del territorio montano aggiungono complessità: escursionisti dispersi durante trekking, cercatori di funghi che perdono l’orientamento, incidenti in zone impervie. In questi casi, squadre specializzate, droni di ultima generazione e mezzi fuoristrada si muovono in sinergia tra boschi e sentieri. Ogni intervento in montagna è una lezione: il territorio ti insegna umiltà e ti ricorda che la tecnologia più avanzata ha sempre bisogno dell’esperienza umana per essere davvero efficace. Negli ultimi mesi non sono mancati esempi concreti: dal nubifragio di agosto che, in poche ore, ha richiesto oltre 60 interventi solo tra la città e la piana pistoiese per alberi caduti e tetti danneggiati, all’incendio di vegetazione a Pieve a Nievole, dove è stato necessario l’intervento di un elicottero regionale e il supporto di squadre arrivate anche da Lucca e Prato. Il nostro è uno dei territori più complessi della Toscana dall’Abetone alla Valdinievole ogni zona porta sfide diverse, che richiedono prontezza, coordinamento e capacità di adattamento”.

Parliamo di innovazione. Come si sta modernizzando il vostro Comando?

“La modernizzazione del Comando non lascia nulla al caso. Sale operative completamente rinnovate, sistemi di monitoraggio dei parametri biometrici degli operatori, strumenti di supporto decisionale per maxi emergenze: ogni investimento tecnologico è finalizzato a proteggere chi protegge. Attualmente sono al vaglio anche nuovi sistemi di comunicazione integrati direttamente nelle maschere. Ma la tecnologia ha senso solo se supporta la professionalità umana, non se la sostituisce”.

Quanto è importante l’addestramento costante in questo processo di innovazione?

“L’addestramento costante è la chiave: La pianificazione da sola non basta. Servono test su scenari reali, dove ogni vigile possa sviluppare quella prontezza mentale che poi fa la differenza quando l’emergenza è vera. Per questo le procedure operative vengono costantemente aggiornate, le esercitazioni sono regolari e svolgiamo a livello regionale delle simulazioni di maxi emergenze che ci mettono alla prova in scenari sempre più complessi”.

Il vostro lavoro inizia ben prima che suoni l’allarme, vero? “È vero, il nostro lavoro inizia in realtà proprio cercando di evitare quell’allarme. Le ispezioni alle attività sottoposte a controlli di prevenzione incendi rappresentano un pilastro fondamentale: verificare l’aderenza alle normative, consigliare miglioramenti, formare i responsabili della sicurezza. Ogni sopralluogo è un’occasione per evitare future emergenze: Quando trovi un’irregolarità e la risolvi subito, stai proteggendo vite umane e attività economiche. È prevenzione attiva”. Come coinvolgete i giovani in questa cultura della sicurezza?

“È fondamentale l’educazione dei più giovani. Ad esempio il progetto ‘Casa Sicura’ porta nelle scuole percorsi interattivi dove i ragazzi imparano a riconoscere i pericoli domestici attraverso simulazioni pratiche e coinvolgenti. Instillare comportamenti sicuri fin dall’infanzia significa creare una generazione più consapevole, quei bambini torneranno a casa e spiegheranno ai genitori cosa hanno imparato. L’effetto moltiplicatore è straordinario”.

Quali sono i progetti per il futuro del Comando?

“Guardando avanti, il Comando investe su innovazione e sostenibilità. È in costruzione una sala crisi parallela per gestire le emergenze più complesse, mentre un data center di backup garantirà continuità operativa anche nelle situazioni più critiche. La nuova pensilina fotovoltaica renderà l’attività più sostenibile dal punto di vista ambientale, riducendo i consumi energetici della sede e abbattendo le emissioni di CO2. Stiamo inoltre studiando soluzioni per rendere più efficienti i mezzi di servizio, con l’introduzione graduale di veicoli a basse emissioni e sistemi di monitoraggio dei consumi. La sostenibilità per noi non è solo un valore ambientale, ma un modo per restituire al territorio parte di ciò che quotidianamente riceviamo: sicurezza e fiducia”.

Come si integreranno queste innovazioni con il vostro modo di lavorare?

“Stiamo progettando sistemi che ci permetteranno di gestire simultaneamente più emergenze complesse con maggiore rapidità e resilienza. Ma ogni innovazione deve integrarsi con la nostra capacità di lavorare in squadra, di coordinarci con gli altri enti, di mantenere quel rapporto umano che fa la differenza nei momenti difficili”.

Qual è la soddisfazione più grande di questo lavoro?

“La soddisfazione più grande? Vedere personale operativo e amministrativo lavorare in perfetta sinergia per un obiettivo comune, senza mai fermarsi davanti alle difficoltà. È una sinergia che nessuna tecnologia potrà mai sostituire, ma che la tecnologia può rendere ancora più efficace. Ed è anche la consapevolezza di essere al servizio di una provincia che, ogni giorno, ci affida la sua sicurezza”.