
Il prefetto di Pistoia, Emilia Zarrilli (Foto Luca Castellani)
Pistoia, 23 ottobre 2018 - Non ci sono retropensieri nel controllo di sabato sera nella parrocchia di Vicofaro che accoglie, al momento, una sessantina di profughi. Il prefetto Emilia Zarrilli, ci tiene a sottolineare questo punto. Non ci sono retropensieri e la prefettura ha soltanto risposto alle lamentele elencate nell’esposto che duecento pistoiesi hanno firmato. Un esposto. Nessuna denuncia formale è emersa dalle verifiche che il prefetto ha chiesto.
Signor prefetto, perchè è stato predisposto il controllo di sabato sera a Vicofaro? «Duecento pistoiesi hanno lamentato rumori, inciviltà latente. Ho chiesto il numero delle denunce presentate, e tutto questo caos non è risultato. Ma di fronte a questo esposto ho convocato il comitato di sicurezza con i carabinieri, la polizia di Stato e la guardia di finanza e ho deciso di fare un controllo. Per dare una risposta alla cittadinanza che si lamenta. C’erano anche gli uomini della polizia municipale per un totale di diciotto persone. Era tutto programmato. Poi la mattina, su Facebook si è appreso anche dell’invito per la pizza a offerta libera. Ma il monitoraggio era già stato stabilito il giorno in cui il comitato si è riunito».
Sono emerse irregolarità? «Per il momento non sappiamo ancora i contorni di chi dorme in chiesa. Dal punto di vista della carità cristiana non ho niente da dire, ma deve essere conforme alle regole. Sono state controllate sessanta persone e cinquantanove erano regolari. Stare con il fiato sul collo delle situazioni quindi serve, ma si è trattato di un controllo sereno, anche se i controlli sono costanti e frequenti».
Cosa lamentano i cittadini? «Chi si lamenta non presenta denunce, ma lamentele generiche. Ora attendo la relazione dei Vigili del fuoco. Qui non c’è alcuna intenzione di infierire. Non siamo andati alle quattro del mattino. Ma se la gente non va più in chiesa domandiamoci il perchè. E la carità si fa in silenzio, come ci insegna il Vangelo. C’è il giusto equilibrio per ogni cosa».
Emilia Zarrilli ci tiene infine a far sapere che il suo ufficio è aperto a tutti. «Io comunque sono qui. Il prefetto è a disposizione di tutti per don Biancalani e per gli altri. Sto prendendo visione di tutti gli aspetti di questa città, vedo una buona integrazione, ma le regole basilari vanno applicate. «Don Biancalani – conclude – mi ha mandato in questi giorni le carte che il Cas (centro di accoglienza) è a posto. E se tutto è in ordine, tutto tornerà al suo posto. Qui non c’è nessun retropensiero. Da cristiana apprezzo e ben venga, ma vorrei stemperare questo clima: noi abbiamo soltanto risposto ai cittadini».