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Daniele sarà sacerdote: "La missione con i giovani"

Questo pomeriggio l’ordinazione presbiteriale nella Cattedrale di San Zeno "Le mie figure di riferimento sono San Giovanni Bosco e San Francesco".

Don Daniele Masciotra, 42 anni originario di Oste, frazione di Montemurlo

Don Daniele Masciotra, 42 anni originario di Oste, frazione di Montemurlo

Questo pomeriggio, alle ore 18, la Cattedrale di San Zeno ospiterà l’ordinazione presbiteriale del diacono Daniele Masciotra. Un momento speciale nonché il coronamento di un lungo percorso vocazionale per don Daniele, 42enne, originario di Oste, nella frazione di Montemurlo, nella cui parrocchia è cresciuto prima con don Marino Marini e poi con l’attuale parroco don Simone Amidei. Nel corso degli anni, Daniele Masciotra è diventato un vero e proprio factotum, dal coro alla Caritas parrocchiale, dal servizio liturgico al gruppo giovani, dedicando anima e cuore alla propria comunità con una particolare attenzione verso le nuove leve. Una donazione di sé che ha preso forma, dopo anni di lavoro in cartoleria, con l’ingresso in Seminario. Daniele, compiuta la sua formazione in Seminario a Firenze e gli studi alla Facoltà teologica dell’Italia centrale, è oggi diacono in servizio nelle parrocchie di Gavinana e San Marcello Pistoiese, dove opera insieme a don Maximilien Baldi, giovane parroco con cui ha condiviso alcuni anni di formazione. Il nuovo parroco celebrerà domattina alle 10 la sua prima Messa nella sua parrocchia di origine, la chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa a Oste.

"Credo che una delle priorità della Chiesa oggi – ha raccontato Daniele in un’intervista al settimanale diocesano - sia comunicare il Vangelo ai più giovani. Credo veramente che tutto ciò che si può fare per i giovani sia fondamentale: stare con loro, accompagnarli, senza giudicare e senza mettersi su un piedistallo". Nella storia vocazionale di Daniele hanno avuto grande rilievo le storie di santità: "Devo dire che sono un appassionato dei santi. Ci sono due figure per me preponderanti: San Giovanni Bosco e San Francesco. Quest’ultimo, in particolare, per la sua capacità di rendere credibile ancora oggi il messaggio di Gesù. Ma anche tutte quelle storie di santità giovanile, di santi dei nostri giorni, uno su tutti Carlo Acutis, che, anche se meno conosciuto mediaticamente, secondo me hanno un ruolo fondamentale nel far comprendere che il Vangelo è ancora oggi credibile".

MF