
Vetrine contro la violenza. Un concorso per i negozi
#nonseisola: un hashtag, che in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne, diventa il messaggio di Quarrata per far sentire la sua vicinanza a tutte le donne. Per contrastare e prevenire gravi situazioni e atteggiamenti di violenza e sensibilizzare la cittadinanza, in particolare le giovani generazioni, il Comune di Quarrata organizzata due iniziative.
La prima è "Alla Pari" e prevede azioni di formazione nelle scuole (primarie e secondarie di primo grado) contro gli stereotipi di genere per favorire l’equa distribuzione delle responsabilità di genere ed è a cura delle psicologhe del centro antiviolenza "Aiuto Donna". La seconda è un concorso e si intitola "Vetrine contro violenza 2023": coinvolge gli esercizi commerciali presenti su tutto il territorio. Aderendo all’iniziativa e allestendo le proprie vetrine o i propri spazi, si faranno promotori di un’azione per contrastare una cultura violenta. Una giuria (composta da rappresentanti dell’amministrazione e di "Aiuto donna") visionerà le vetrine sabato 25 Novembre 2023 e proclamerà quella che per creatività, forza del messaggio e attinenza con il tema, risulterà meritevole della targa "Migliore Vetrina contro violenza 2023". Possono partecipare tutte le attività commerciali che abbiano almeno una vetrina nel Comune di Quarrata. L’iscrizione è gratuita, deve essere inviata a [email protected] con copia del documento d’identità oppure consegnata a mano all’Ufficio relazione con il pubblico, in piazza Risorgimento 40, entro le ore 12 del 10 novembre 2023. Ogni partecipante è libero di allestire la propria vetrina secondo la propria creatività purché sia evidente il riferimento alla Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. La vetrina dovrà essere allestita entro sabato 18 novembre 2023. "Così – osserva l’assessore Anna Maria Turetti – sensibilizziamo tutta la popolazione e rendiamo anche protagonisti i giovani, che devono imparare a riconoscere subito i piccoli segnali di disagio, perché proprio quelli possono smascherare la violenza".
D.G.