Ventotto nuovi nati in tutto il 2023: "E ora i servizi non tengono più"

I timori del sindaco Marmo di fronte allo spopolamento della Montagna in venticinque anni "Quelli che mi preoccupano di più sono scuola, sanità e uffici postali. E gli enti non hanno risorse".

Il Comune di San Marcello e quello di Piteglio contavano nel 1998 la nascita di 63 nuovi cittadini, quello attuale, dopo la fusione, non arriva neppure alla metà: in tutto il 2023 sono nati 28 bambini. Però meno nascite non vuol dire meno bambini perché, le componenti da prendere in considerazione sono almeno tre, infatti oltre al saldo della differenza fra nati e morti, c’è da tenere conto dei movimenti migratori, che in Montagna consentono il mantenimento di una sorta di equilibrio. Mentre negli anni del dopoguerra emigravano intere famiglie per cercare lavoro all’estero o comunque lontano da casa, adesso il flusso dà qualche cenno di inversione. Lo spiega, numeri alla mano, il sindaco Luca Marmo: "I nati nel 2023 sono stati 28 nell’intero Comune, il dato getta un’ombra preoccupante sulla tenuta di diversi servizi, ma ci vuole il tempo di collegare tutti i dati per avere un quadro certo, rimane il fatto che tutta la montagna italiana è in sofferenza a causa della diminuzione della popolazione residente con effetti negativi anche sulla tenuta dei servizi. Quelli che mi preoccupano di più sono quelli scolastici, sanitari e la tenuta degli uffici postali, ma l’elenco rischia di essere infinito e non mi conforta". Nei venticinque anni trascorsi dal 1998 fino a tutto il 2023 nei Comuni fusi di San Marcello e Piteglio i nati sono stati 1148, il paese che ne ha avuto il maggior numero è San Marcello con 245 bambini, seguito da Maresca con 174 e Bardalone con 136. In tutti i paesi il calo delle nascite ha un andamento altalenante, a eccezione di San Marcello dove sono sempre state in doppia cifra fino al 2014, anno in cui si dimezzano rispetto al 2013, restando da allora sostanzialmente sempre allo stesso livello.

"Purtroppo Comuni, Province e Regioni – continua Marmo – non hanno risorse sufficienti a risolvere il problema senza un robusto intervento da parte del governo centrale. In realtà c’è un Decreto Legge Montagna approvato, che adesso seguirà il proprio iter parlamentare per trasformarsi in legge. Come Anci abbiano presentato alcune proposte migliorative e attendiamo fiduciosi. In questa legge, lo dico come esempio, sono previsti incentivi per i medici e gli insegnanti, di fatto le due categorie che hanno più bisogno di forze fresche. La nostra attenzione è andata a concentrarsi anche e soprattutto sulle imprese. Senza imprese non c’è futuro e il testo di legge, se lo recepisse – conclude il sindaco – sarebbe lo strumento ideale per introdurre meccanismi di sgravio fiscale all’indirizzo degli imprenditori montani. La palla passa al Parlamento e noi, rappresentanti delle comunità interne, ci aspettiamo risposte".

Andrea Nannini