"Venite quassù, dal Gomito si vede il Brunelleschi"

Il sindaco Danti elenca tutte le bellezze della Montagna, ancora senza neve. Ma un Capodanno alternativo è possibile: "Possiamo offrire tanto ai turisti"

La stagione della neve, che tradizionalmente inizia per l’Immacolata, l’8 dicembre, quest’anno stenta a prendere il via. C’è però chi guarda oltre ed evoca il fascino dell’Abetone senza neve, mentre dall’altro lato della riflessione c’è chi chiede maggior attenzione a tutto il comparto, nelle sue infinite declinazioni. La bellezza del paesaggio che offre il Monte Gomito è la stessa, sia con la neve che senza e, le sue piste hanno lo stesso fascino dei suoi sentieri.

È Marcello Danti, sindaco di Abetone Cutigliano, che ne traccia i contorni: "Gli impianti di risalita sono trainanti, ma siamo altrettanto orgogliosi di quanto possiamo offrire al di fuori dai giorni della neve, il territorio è in grado di offrire tali e tante alternative che chi decide di passare giorni in Montagna ha solo l’imbarazzo della scelta. Dai 1388 metri del Monte Gomito, nelle belle giornate si può vedere il Monte Cinto, in Corsica e contemporaneamente la cupola del Brunelleschi, pochi luoghi al mondo possono offrire tanta bellezza in un solo colpo d’occhio".

Sulla strada dov’è nata L’Abetone c’è il fascino della storia, iniziando dal museo dello sci, fino all’architettura di quando L’Abetone era frequentata dall’aristocrazia di tutt’Italia, senza tralasciare le manifestazioni di grande attrazione quale la Ultramaratona Pistoia Abetone, i mondiali Downhill Red Bull, il Pinocchio sugli sci e via elencando. Imponente anche l’offerta museale, si parte dalle ghiacciaie, lungo la Statale 66 nella parte alta del Comune di Pistoia, poi appena entrati in quello di San Marcello Piteglio, il museo del ferro, quello dell’arte sacra, della Smi, con il suo progetto futurista di città fabbrica, fino a quello della linea gotica, a quello straordinario di Rivoreta dove si celebrano le tradizioni della Montagna Pistoiese, fino al museo dello sci, proprio nel paese di Abetone.

L’offerta, come si può vedere, abbraccia gli interessi più variegati dove le piste, in mancanza di neve, diventano sentieri per escursioni a piedi, oppure quando previsto, piste da downhill o mountain bike, quindi escursioni che vanno da quelle non particolarmente impegnative fino a dove c’è da fare fatica vera, seguendo la numerosa teoria di laghi e laghetti, volendo ci si può addentrare nella linguistica, dove a distanza di pochi metri, come racconta con l’abituale simpatia Giampiero Danti, si parlavano due lingue diverse: l’emiliano e il toscano. Non trascurabile l’offerta culinaria, i produttori di alimenti tipici varrebbero da sè un tour a cavallo tra cultura e cibo.

Forse proprio su questo si innesta la riflessione proposta dall’ex sindaco Alessandro Barachini che invoca una maggiore attenzione a tutte le componenti del mondo commerciale, dell’accoglienza e anche dello sci.

Andrea Nannini