Usa i dati di un ragazzo morto per non pagare le bollette: 30enne denunciato

Il giovane era riuscito a contraffare il documento che replicava i dati del figlio di un'imprenditrice della montagna pistoiese, scomparso diversi anni fa. Immediata la denuncia della donna che ha attivato le indagini dei carabinieri

Carabinieri al lavoro

Carabinieri al lavoro

Pistoia, 2 aprile 2021 - Tutto era partito a febbraio, in seguito a una denuncia contro ignoti sporta da una nota imprenditrice della montagna pistoiese raggiunta da una strana telefonata nella quale un avvocato di una società di recupero crediti le intimava di saldare un importo di quattromila euro mai corrisposto per una fornitura di energia elettrica in un fantomatico locale con sede a Napoli, intestato, secondo l’uomo, al figlio della signora, morto però diversi anni fa. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Cutigliano coadiuvati da quelli della stazione di Napoli Secondigliano hanno permesso di risalire a un 30enne campano pregiudicato per reati in materia di falso, poi denunciato per truffa aggravata. Subito i carabinieri hanno attivato le indagini e acquisito la documentazione necessaria dalla società di recupero crediti, documentazione che ha permesso di evidenziare la truffa. Stando alle carte infatti era stata davvero attivata una fornitura elettrica nell’agosto del 2019, ma attraverso un documento di identità palesemente contraffatto che riportava in tutto e per tutto i dati anagrafici dello sfortunato ragazzo, figlio dell’imprenditrice. Andando ancor più a fondo nelle indagini è poi emerso che i dati del ragazzo deceduto erano stati usati per attivare un indirizzo mail attraverso un famoso portale e una scheda telefonica che utilizzava per compiere le proprie attività criminali.Acquisiti ulteriori elementi, a quel punto i militari della Stazione di Cutigliano hanno attivato la collaborazione con i carabinieri della Stazione di Napoli Secondigliano i quali hanno avviato un’ispezione accurata in quel locale al fine di identificare chi stesse beneficiando del servizio elettrico senza pagarlo. Il contratto di fornitura in questione stava di fatto rifornendo un negozio di rivendita al dettaglio di prodotti surgelati, aperto al pubblico e in regola con tutte le licenze necessarie. Sentito in merito, il proprietario del negozio rispondeva che era tutto in regola, mostrando ai militari una richiesta di voltura a suo nome del contratto di fornitura di energia elettrica datata pochi giorni prima. Peccato però che, dall’analisi della Banca Dati, emergesse come il negozio di surgelati ispezionato fosse attivo da circa due anni, periodo durante il quale egli era stato proprietario dell’attività commerciale e aveva beneficiato della fornitura di energia elettrica senza pagarla, non avendo infatti alcuna ricevuta di pagamento a suo nome relativa a tale periodo. Lo stesso veniva quindi deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Pistoia perché ritenuto responsabile del reato di truffa, mentre il contatore di energia elettrica veniva immediatamente chiuso dai tecnici della società erogatrice del servizio, con l’imprenditrice pistoiese che naturalmente non dovrà farsi carico dell’importo illegittimamente richiestole.