Una nuova casa per la Misericordia "Confronto aperto con i residenti"

Un altro passaggio in Commissione urbanistica: al centro dell’incontro le proposte dei cittadini. Ora il dibattito sulla variante per costruire nell’area ex villa Bianchi passa in consiglio comunale

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Nuova puntata, lo scorso lunedì, in commissione comunale urbanistica di Pistoia per il percorso che dovrà portare all’approvazione dell’apposita variante per la realizzazione del nuovo stabile dedicato ai volontari della Misericordia nell’area dell’ex villa Martino Bianchi che comporterà la nuova via d’uscita per le ambulanze che non dovranno più passare da via Bonellina ma dall’incrocio tra via Vasco Peloni e via Rafanelli, nella zona a sud, per poi arrivare alla rotatoria in fondo al parco. Prima di Natale la discussione si era accesa fra i vari consiglieri che compongono la commissione, soprattutto alla luce di una raccolta firme che era stata presentata da una cinquantina di residenti della zona: da lì la decisione di una nuova seduta, coordinata dal presidente Matteo Giusti (Pd), con la presenza dell’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi per ascoltare le considerazioni dei cittadini stessi ed eventuali contromisure da portare avanti. Dopo quasi tre ore di dibattito, però, le posizioni sono rimaste sostanzialmente quelle già note.

"Siamo preoccupati dall’impatto che questa variante potrà avere sul quartiere – commentano i cittadini presenti in aula durante la seduta – e la nostra petizione serve proprio per evidenziare le problematiche emerse. È inconciliabile pensare che la partenza dei mezzi avvenga sull’unico accesso carrabile alla parrocchia con la presenza costante di auto, bambini e persone che frequentano il centro Giovanni Paolo II. Inoltre, dopo l’apertura di via Deledda, il tratto che comprende via Peloni, via Manzoni e via Rafanelli è diventato una viabilità alternativa alla rotonda della Vergine e la presenza di questi nuovi locali per i volontari rappresenterà anche un aumento di auto nella zona. Per questo, riteniamo che la soluzione migliore possa essere quella di prevedere le cappelle del commiato della Misericordia stessa nella zona dove si vuole costruire il nuovo edificio e spostare il parcheggio delle ambulanze, con la loro relativa fase di partenza, nell’area dell’ex auto-lavaggio, oramai dismesso da tempo".

Ricordiamo che, nei mesi scorsi, a norma di legge rispetto al progetto originario, è stata presentata una sola osservazione da parte di una famiglia della zona per cambiare proprio il varco da dove passeranno i mezzi, visto che originariamente era previsto lungo via Bassa della Vergine andando ad ingolfare ulteriormente il passaggio in quell’angolo di quartiere.

"Abbiamo fatto i conti con una osservazione fatta nei tempi prescritti dalla legge – afferma l’assessore Cialdi – ed è stata anche recepita. C’è il problema dei quattro posti auto ad uso pubblico attualmente nelle vicinanze del centro parrocchiale che, quando la Misericordia avrà fatto i propri lavori, li metterà nuovamente a disposizione in altro spazio visto che lì, poi, ci sarà una sbarra. Siamo convinti che sarà un intervento migliorativo per tutta la zona, considerato anche la parte di ex segheria fatiscente con copertura in eternit che dovrà essere rimossa, oltre a sanare un vuoto urbanistico che è presente in città".

Il confronto, sempre con toni particolarmente pacati, si è poi dipanato alla ricerca della chiave giusta per capire eventuali margini di manovra con alcune riflessioni oggettive. "Dalle immagini che ci vengono consegnate dai cittadini – precisa Francesco Pelagalli (Fdi) – e l’ho riscontrato anche io passando da lì alcune volte, ritengo che per un bambino o un pedone sia più pericolosa la situazione attuale di parcheggio selvaggio anziché l’uscita di una ambulanza in servizio di emergenza". Dall’opposizione, nello specifico Agostino Fragai (Pd), è arrivato l’auspicio che "quando la discussione arriverà in consiglio comunale siano stati fatti passi in avanti da parte dell’amministrazione sulla problematica". La delibera è stata licenziata dalla commissione in attesa, appunto, del passaggio in sala Grandonio.

red.pt.