Un semaforo, tre chilometri di coda. I disagi di chi guida sulla Statale 66

Un lettore che è rimasto fermo a lungo a Cireglio: "Da tre anni l’impianto è regolato con gli stessi tempi". E cominciano a farsi sentire le proteste dei genitori per i limiti di portata del ponte a Pian degli Ontani.

La viabilità sulla Montagna pistoiese è un argomento doloroso. Ciclicamente si levano le proteste, e spesso si chiedono soluzioni abbastanza facili. Negli ultimi giorni si è sentita forte la protesta per i rallentamenti provocati dai lavori per la metanizzazione sulla Statale 66. Quello che gli automobilisti "sequestrati" dal semaforo che regola il traffico chiedono è uno scorrimento regolamentato in modo intelligente, soprattutto nei giorni in cui il cantiere è fermo. I flussi, fa notare un lettore di Prunetta, sono omogenei per giorni e direzioni, a esempio: in inverno gli sciatori salgono la mattina e scendono la sera. Da tre anni il semaforo è temporizzato nello stesso modo e, di conseguenza crea file interminabili: "Domenica pomeriggio – ci spiega il lettore – eravamo fermi a Cireglio e il semaforo è tre chilometri più in basso, bene portare il metano nelle case, ma farlo senza penalizzare gli automobilisti sarebbe facile. Che si metta un semaforo “intelligente“ o due vigili a regolare la viabilità, basta che chi ne ha la possibilità metta in pratica una soluzione". E se i pendolari della Statale piangono, anche i residenti a Pian di Novello, sulla Provinciale 20, non ridono. Ne dà testimonianza Elena Bernardi con un’amara riflessione via social: "Come ogni anno a settembre ricomincia la scuola. Fortunatamente quest’anno abbiamo il servizio di accompagnamento per i bimbi dell’infanzia. Problema: il pulmino si ferma a Pian degli Ontani, perché c’è un limite di 3,5 tonnellate su un ponte, quindi potrebbe passare solo un pulmino a 9 posti... quindi niente servizio. Chiaramente è sospeso anche il servizio di trasporto pubblico, perché nemmeno quello ha a disposizione un pulmino a 9 posti. Conclusione io dovrei fare almeno 3-4 viaggi al giorno a Pian degli Ontanio per portare e riprendere i bimbi, quando ho una fermata dell’autobus davanti a casa. Per ora posso farlo, ma una persona che non ha la macchina? Come fa ad andare in farmacia o dal dottore? Il bello è che non potrebbero passare nemmeno i camion del gasolio, legna o pellet per scaldarsi, i camion di generi alimentari per rifornire il piccolo alimentari che abbiamo. Tra poco arriverà dicembre e con lui si spera anche la neve, ma come spaleranno? In qualche modo faremo, ci aiuteremo, ma non è giusto. Non possono togliere servizi da un giorno all’altro. Il problema ora è di Pian di Novello, quindi di poche persone e non c’è l’interesse a risolverlo, ma cerchiamo di aiutarci e farsi sentire, perché questa cosa potrebbe capitare ovunque".

Andrea Nannini