Un’intervista a 360 gradi per spiegare con chiarezza tutto quello che ruota attorno al passaggio di proprietà della Pistoiese e al futuro del club arancione. A parlare è l’advisor della trattativa, Leonardo Limatola, 41 anni, ovvero colui che ha fatto da tramite tra l’imprenditore tedesco Stefan Lehmann e la famiglia Ferrari, imbastendo di fatto l’operazione sfociata nell’accordo preliminare dello scorso 30 dicembre. E che si chiuderà, come rassicura lui stesso, "entro 15 giorni al massimo".
Limatola, intanto ci dica qualcosa in più su di lei. Sappiamo che ha lavorato a lungo per la Fiorentina, poi?
"Sono stato un dirigente viola per circa dieci anni, poi con l’avvento di Commisso ho salutato e mi sono messo in proprio iniziando una carriera da advisor con un occhio particolare per l’acquisto e la vendita di club, anche grazie ai miei contatti all’estero e all’esperienza nel mondo del business sportivo. In questo periodo c’è un grande interesse internazionale verso le proprietà italiane, basta vedere quante società sono state acquisite da investitori esteri. E la Pistoiese è pronta a diventare una di queste".
Già, la Pistoiese. Perché la scelta è caduta proprio sul club arancione?
"Lehmann voleva investire in Toscana perché adora questa terra, per questo la scorsa estate ha provato a prendere il Livorno. La Pistoiese è una società sana e gestita in modo trasparente, con debiti scarsi o nulli, cosa molto difficile nel mondo del calcio ma imprescindibile per chi vuole investire seriamente. Come Lehmann, che viene a Pistoia per questo e non per raccontare la favola che tifa Pistoiese fin da bambino".
Chiuso il preliminare, quali sono i prossimi passi?
"Entro 15 giorni al massimo procederemo con il closing, dopo aver perfezionato tutta la documentazione richiesta da Figc e Lega Pro a livello di garanzie bancarie e certificati camerali. Successivamente Lehmann si presenterà alla città e lanceremo un aumento di capitale di 400mila euro, aperto ai soci della Holding Arancione che vorranno rimanere a bordo nonché ad eventuali altri soggetti interessati come ad esempio Sergio Iorio, se confermerà la sua volontà di entrare come socio di minoranza. Non vogliamo mettere nessuno nelle condizioni di andare via o di farsi da parte".
Chi farà parte della nuova società?
"Il presidente non sarà Lehmann ma una persona di Pistoia, magari già nella Holding. L’amministratore unico della società sarà un noto avvocato italiano, di cui ora non posso dire il nome, mentre la carica di direttore generale sarà ricoperta da Rino Caruso, professionista giovane e preparato, che ha già masticato la serie C. L’indagine a Trapani? Ha sofferto molto per essere finito sui giornali, invischiato in quella situazione, ma è stato prosciolto da ogni accusa. È una persona di specchiata moralità".
Per quanto riguarda il ds, conferma il nome di Gianni Rosati? E nel mercato invernale chi gestirà le operazioni?
"Non mi posso pronunciare, anche se so che si è parlato di lui. Quello che posso dire è che in questo periodo transitorio, sulla base degli accordi di gestione stipulati, il calciomercato sarà seguito dall’attuale diesse Stefano Stefanelli con la regia di Caruso. Anche Marco Ferrari resterà in società fino alla fine della stagione. L’obiettivo ora è arrivare ad una salvezza tranquilla".
E invece lei cosa farà una volta concluso il passaggio? "Continuerò a dare una mano dall’esterno come advisor per gli investimenti immobiliari della proprietà. Mi sono occupato degli stadi di Fiorentina e Messina, a Pistoia mi sembra che ci sia la necessità di un centro sportivo. So che l’amministrazione locale è sensibile al mondo dello sport, faremo un incontro il prima possibile".
Alessandro Benigni