Prima e necessaria premessa: della storia, ne è piena la cronaca quotidiana, accade di farne un uso strumentale. Il che finisce poi per allontanarla da ciò che dovrebbe essere, ovvero nient’altro che neutrale, nient’altro che se stessa. Allora è forse il caso di provare a comprendere come questa storia si fa, come la si scrive, quali sono i soggetti attivi che con le loro azioni la realizzano. Nasce così su iniziativa dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Pistoia, da anni attivo su questi temi, il "Farestoria Festival" cinque giornate, dal 7 all’11 luglio, che mettono insieme riflessioni su linguaggi, conflitti di oggi e di ieri, pratiche e ideologie, ambiente e didattica a partire dai concetti di partecipazione e antifascismo. Il nome del festival ricalca quello della rivista di storia pubblica ideata dallo stesso Isrpt che, tra l’altro, proprio di recente con il suo numero monografico curato da Stefano Bartolini si è aggiudicata il primo posto al Premio nazionale di Public History Nicola Gallerano 2025. Snodo fisico del festival sarà principalmente il Polo Puccini Gatteschi a Pistoia, con appendici al chiosco Move Eat al Parco della Rana e alla sezione soci coop di Pistoia in viale Adua. Primo incontro lunedì 7 luglio alle 18 al Polo con Andrea Rapini autore de "L’antifascismo. Una pratica generativa", seguono "Guerra, resistenza e dissidenza nell’Europa del XXI secolo" e "Palestina: quale storia?" (8 luglio, rispettivamente ore 18 e ore 21), "Resistenza: i tanti volti di una parola" (9 luglio, ore 21), "Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica" (10 luglio ore 21). L’11 luglio giornata densa con "Il primo libro di didattica della storia" (soci Coop, ore 10), "L’altra faccia del benessere" (Puccini Gatteschi ore 18) e, con Micco Ludens, giochi da tavolo sulla storia del XX secolo (ore 21).
l.m.