
Un patrimonio straordinario, quasi certamente unico, oggi che un altro pezzo importante va ad aggiungersi a quanto esistente finora. Con l’acquisizione dei trecento metri mancanti, ecco che il percorso dei ricoveri antiaerei a capo all’ente Irsa, Istituto di ricerche storiche e archeologiche, all’interno del Museo Rifugi Smi di Campo Tizzoro, si può dire completato. La notizia arriva dall’architetto Gianluca Iori che dell’Irsa è presidente, all’indomani dell’acquisto all’asta dal CII, Centro Innovazione e Impresa. Una sfida e una scommessa di impatto enorme, che in tempi così incerti suona come un atto di coraggio e amore per il proprio lavoro e per la montagna. Ora quanto acquisito dovrà essere ristrutturato e prima che possa dirsi fruibile nel circuito museale occorrerà certamente del tempo: "Sono in stato di abbandono da decenni, le loro condizioni sono pessime. Occorre ora mettere a punto un dettagliato piano di investimenti. Lo sforzo che abbiamo fatto con questa operazione è inimmaginabile e questa nuova chiusura decisa dal ritorno in arancione ci amareggia molto. Basti pensare che in due anni l’Irsa, coi suoi due siti d’interesse, ha lavorato appena 97 giorni. Un disastro, cui cerchiamo di non pensare con questa straordinaria acquisizione che ci inorgoglisce come Istituto".
La rete sotterranea che restituirà al visitatore un percorso di tremila metri, affresco unico e straordinario di un passato recente come non se ne trovano altrove, sarà quindi completa e racconterà molto di coloro che in quegli anni, e siamo tra il 1934 e il 1938, intervennero con meticolosità ingegneristica impressionante.
"Questo recupero ci consente di avere tutti i ricoveri antiaerei ricongiunti al progetto museo – prosegue Iori –. Sto ancora completando delle ricerche, ma a quanto mi risulta un percorso, da intendersi come rifugio-ricovero antiaereo e non bunker, così esteso, imponente e organizzato è unico in Europa, tolta la Linea Maginot che invece è un sistema militare. Stiamo parlando di un tracciato sotterraneo pensato già nel 1934, anno a cui risale la delibera aziendale con cui viene incaricato l’ingegnere Luigi Fontanelli, il cui iter è arrivato a conclusione nel 1938. "Concretamente si trattò di ricoveri messi in piedi in meno di nove mesi, un fatto impressionante sul fronte decisionale e imprenditoriale. Più guardo questi ricoveri e più mi rendo conto che chi li pensò e li volle fortemente fu assai lungimirante". Scavate tra i 15 e i 30 metri, le gallerie che costituiscono i Rifugi si collocano sotto il perimetro della Smi che li realizzò per mettere al riparo la propria forza lavoro, considerata il bene più importante della fabbrica. Si tratta senza dubbio di una delle più grandi e interessanti attrazioni della nostra montagna.
"La situazione attuale è drammatica, specie per la mancanza totale di contributi pubblici a sostegno della nostra attività – conclude Iori, che con l’Istituto dirige anche il percorso Pistoia Sotterranea –, ma punto ad avere in visitatori numeri da triplicare nei tempi che verranno".
linda meoni