LINDA MEONI
Cronaca

Archivi che raccontano la vita di un tempo

Il progetto del Liceo Forteguerri con l’Università di Firenze riporta alla luce la storia attraverso vecchi registri e relazioni dei docenti

Una delle figure che emergono è quella della scrittrice Gianna Manzini

Una delle figure che emergono è quella della scrittrice Gianna Manzini

Vecchi registri, stati del personale, relazioni trascritte dai docenti, tutta "carta" che racconta un tempo andato di cui deve essere garantita memoria. E così, a forza di scartabellare, leggere e ricercare, sono emerse storie, si è data voce a coloro che, nel secolo scorso, hanno animato le aule del Liceo Niccolò Forteguerri. Voci femminili, ovvero quelle il cui volume troppo spesso rischia di essere taciuto. Capiterà allora, tra le altre, d’incrociare le pagelle di un’illustre pistoiese, la scrittrice Gianna Manzini, rinvenire tracce già scolastiche del suo bellissimo "Ritratto in piedi", riscriverne il percorso di studi con precisione. Questo e altri profili sono emersi nell’ambito del progetto frutto di una convenzione tra Liceo Forteguerri e Università degli studi di Firenze-Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia la cui restituzione pubblica avverrà sabato 10 maggio alle 11 nell’aula magna del Liceo, presenti i responsabili del percorso e la dirigente Anna Maria Corretti.

"Il progetto è contemplato dal protocollo triennale firmato da Liceo e Università, nel dipartimento dove insegno Storia dell’educazione – aggiunge la dottoressa Chiara Martinelli che del progetto è responsabile scientifico –, che vuole ragionare di educazione civica a partire da risorse esistenti sul territorio. In questo caso il punto di partenza è il corposo archivio del Forteguerri, al cui interno si rinvengono materiali databili dal 1814. L’analisi si è concentrata sugli anni Venti e Trenta del Novecento, quando la presenza femminile nella scuola ha cominciato ad aumentare. Si è potuto vedere come la quota femminile sia variata negli anni, quale fosse la provenienza sociale delle studentesse, quali le condizioni della scuola durante la guerra e l’occupazione tedesca. Sono emerse le figure di Maria Luisa Chiti Santoli, docente, figlia di Quinto Santoli, storico preside del Forteguerri, di Gianna Manzini, studentessa dell’Istituto magistrale Atto Vannucci, all’epoca Scuola Normale: per sei anni al Vannucci, proseguì fino a 24 anni spostandosi a Firenze all’Istituto femminile superiore di Magistero. La partecipazione della scuola e di studenti e studentesse è stata fattiva, interessata e profondamente motivata".

"L’Archivio del Forteguerri – spiega la professoressa Maria Cristina Rabuzzi, parte del comitato scientifico e organizzativo del progetto assieme alla collega Elena Dei – offre una molteplicità di spunti su memoria e territorio. I ragazzi e le ragazze della IV B del Liceo Classico hanno ricostruito i percorsi non solo di alunne, ma anche di docenti donne potendo così raccontare famiglia, società e lavoro. Riteniamo questo progetto di grande importanza, perché avvicina i ragazzi alla nostra storia e perché diamo ossigeno ad Archivi che sono un patrimonio. Il nostro grazie va anche all’associazione Amici del Forteguerri che ha dato un importante contributo, ad Anna Agostini e a Maria Camilla Pagnini".

linda meoni