REDAZIONE PISTOIA

Tommaso, l’economista con gli ulivi nel cuore "Adottare una pianta salva un patrimonio"

L’impresa di Dami sulle colline di Sant’Alessio, dove 780 alberi hanno un nome ciascuno: è della persona che se ne prende cura

di Lucia Agati

Simbolo di Pace, e di molto altro, l’olivo rappresenta, nei secoli, l’attaccamento alla terra, alla nostra Toscana, in particolare, e l’olio, il suo grande, dorato, dono. Sono sempre in pericolo, gli olivi, sempre a rischio di abbandono, e di veder sprecata l’abbondanza preziosa dei loro frutti riversata sul terreno. Tuttavia, in ogni tempo buio, la luce si fa strada, attraverso la buona volontà delle persone e il loro attaccamento a ciò che conta davvero. Così gli olivi stanno diventando dei “figli” frondosi per chi li sta adottando, pagando poche decine di euro all’anno che finanziano la cura degli alberi e che garantiscono, dopo la raccolta e la frangitura, un litro d’olio almeno. Questo è il risultato dell’impegno di Tommaso Dami. Un’impresa gentile, la sua, che racchiude anche la sua storia d’amore, affacciata sull’incoparabile panorama delle colline di Sant’Alessio, abitate da 780 ulivi. Ognuno ha un cartellino bianco con un nome, quello della persona che lo ha adottato.

Cosa ci racconta di sè?

"Sono nato a Modena il 20 dicembre del 1990, per motivi di lavoro di mio padre Andrea, che è medico e ha lavorato a lungo, come urologo, al Ceppo. Ora è a Prato. Mia madre, Maria Giardi, che è originaria di Carpi, si è dedicata alla famiglia. Ho studiato al liceo scientifico. La mia grande passione è sempre stata l’economia, che ho studiato a Firenze. Nel corso dei miei studi ho fatto uno stage di due mesi in Cina, nell’azienda di famiglia, quella di Giovannino Giardi, a Shangai, che produce abbigliamento per i bambini. Un’esperienza strepitosa, dove ho imparato anche un po’ di cinese per la sopravvivenza. E’ stato il mio primo luogo di lavoro internazionale. E’ lì che ho imparato a gestire la produzione e i clienti".

E poi che direzione ha preso la sua vita?

"Poi c’è stato l’Erasmus, in Svezia, per cinque mesi, dove ho studiato marketing e cultura internazionale. Mi sono laureato e subito ho intrapreso il commercio dell’olio di oliva in acciaio con una azienda di Pistoia. Il raggio d’azione era in Toscana, Lombardia e Giappone. Quindi mi sono spostato in Messico, nel 2017, dove sono rimasto per due anni, commerciando in casalinghi e abbigliamento".

Quando ha cominciato a pensare agli olivi?

"Nel 2018 ho dato vita alla prima start up sulla ristorazione, a Firenze, ma è arrivato il covid e ha spento tutto. Ma la pandemia ha dato anche spazio alla creatività e così ho cominciato a concentrarmi su un’idea che avevo in testa dal 2015. Fu quando venne diffusa la notizia che in Toscana c’erano quattro milioni di olivi abbandonati. L’esperienza ce l’avevo. Avevamo il commerciale, mancavano le immagini che raccontassero questo mio sogno, le riprese vere, e così nell’estate 2020, grazie a Cosimo Lunetti di Orsigna, che avevo conosciuto perchè una mattina mi aveva svegliato con il suo drone, abbiamo messo a punto anche quelle. E fra settembre e ottobre 2020 è nata la nostra start up Ager Oliva"

Dove sono gli olivi in adozione?

"A Sant’Alessio abbiamo 780 olivi su quattro ettari. Sono stati quasi tutti adottati e da gennaio altri torneranno disponibili. Il proprietario della tenuta è Gaddo Castelli. L’adozione annuale di un olivo prevede un contributo che varia da 49 a 59 euro l’anno, la differenza dipende dallo stato dell’albero. Con questa cifra si sostiene tutta la filiera ed è garantito, salvo calamità, un litro d’olio a chi ha adottato la pianta".

Da dove arrivano le adesioni?

"Le prime adesioni sono arrivate dalla Lombardia, poi dal Piemonte e quindi dalla Toscana. I pistoiesi che hanno adottato un olivo sono quindici e poi ci sono persone dal Messico, dagli Usa, dalla Germania e da Londra. Le aziende, insieme ai privati, stanno dando un grande contributo: il ramo austriaco di Calzedonia ha adottato un suo campo, così come la Cpl Concordia, azienda emiliana che ha sede ad Arezzo".

Qual è il suo motto?

"Tutti insieme per gli olivi, questo è il motto, così si adotta un pezzo di Toscana e può essere anche un’idea regalo innovativa per questo Natale, ecosostenibile. E’ qualcosa di più di un pezzetto di terra, è un patrimonio agricolo per l’Italia intera. Senza dimenticare che una pianta di olivo assorbe più anidride carbonica di tutte, quindi c’è anche un contribuito sul fronte del cambiamento climatico".

La sua non è soltanto una storia professionale...

"No, infatti, al mio fianco c’è Ana Soto, la mia fidanzata, che ho conosciuto in Messico. E’ laureata in economia ed è responsabile del marketing della Ager Oliva. La nostra è una doppia storia d’amore, perchè il secondo amore è per la natura ".