Tante opportunità in montagna: fatevi avanti

La stagione sciistica si apre all’insegna dell’ottimismo, ma c’è l’incognita lavoratori. Almeno settanta i dipendenti che mancano

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La montagna pistoiese è pronta per la stagione invernale: i primi fiocchi di neve fanno da preludio ad un appuntamento a lungo atteso da parte di sciatori professionisti, semplici appassionati e turisti in cerca di relax. Le strutture di Abetone, Doganaccia e del resto della montagna scaldano i motori da tempo, considerata la richiesta crescente, già iniziata con le prenotazioni all’ultima Fiera Skipass di Modena.

"Siamo preparati a garantire una risposta all’altezza – commenta Rolando Galli, presidente Consorzio Apm – anche grazie ai notevoli investimenti compiuti sugli impianti. Il meteo comincia già a rivelarsi favorevole: la prima nevicata di questi giorni ha fatto immediatamente impennare l’aspettativa. L’apertura dunque si avvicina e, con essa, un flusso di visitatori che rappresenta un grande impulso per l’economia: ci sono tutte le premesse per un’ottima stagione". Un settore che, osserva Galli, incide del resto notevolmente in termini di indotto. "Basti considerare – rileva – che i lavoratori diretti sugli impianti sono oltre 300, mentre se si soppesa l’impatto dell’indotto diretto, la somma è di circa 3000 occupati. Se invece prendiamo in considerazione l’indotto esterno, il numero è destinato a raddoppiare: parlo dei distributori di carburante, dei gommisti, dei negozi di articoli sportivi e di tutte le altre le attività simili. È una spinta all’economia locale ". Una dinamica che nel weekend, verrà incentivata dalla presenza del Consorzio Apm al centro commerciale i Gigli.

Stagione nuova, problemi vecchi: nel comprensorio sciistico di Abetone manca forza lavoro, almeno una settantina i lavoratori stagionali che servirebbero. Posizioni vacanti ia nei ristoranti, nei bar negli alberghi e negli impianti di risalita. Una dinamica che parte da lontano, dal periodo buio della pandemia, e che – a detta di molti quassù – il reddito di cittadinanza avrebbe esasperato. "Tra disoccupazione e reddito di cittadinanza una persona arriva a guadagnare più che lavorando" è il commento che si sente più spesso. Anche quest’anno, con la stagione invernale alle porte e i cannoni spara-neve già pronti ad essere accesi, la situazione occupazionale appare immutata.

"La montagna sarebbe in grado di dare una risposta concreta ai numeri preoccupanti riportati dai dati della disoccupazione – ha sottolineato nei giorni scorsi il vicesindaco Andrea Formento – ma è impossibilitata a ciò dalla totale assenza di domanda di lavoro. É una dato che ci preoccupa molto". Tutti gli imprenditori che operano nel settore turistico sono in cerca di personale. Tra gli imprenditori in cerca da molti mesi c’è Davide Gavazzi, proprietario dell’hotel Regina. "Abbiamo uno zoccolo duro di lavoratori – ha raccontato – con il quale facciamo una squadra formidabile. Nella struttura abbiamo scelto di fare alcuni investimenti per migliorare ancora di più quanto possiamo offrire ai nostri clienti. Purtroppo, però, non siamo riusciti ad accompagnare questi investimenti con nuove assunzioni. Il motivo? Non ci sono molte persone disposte a lavorare sabato e la domenica, nonostante stipendi che reputo tutt’altro che bassi". Stipendi mensile che nel comprensorio, durante la scorsa stagione estiva, sono arrivati a punte di 2300 euro per i camerieri con più ore di lavoro. La braceria ’La Carne’, ad esempio, ha scritto sul suo profilo social "cerchiamo personale per la stagione invernale: cuochi, aiuto cuochi, camerieri, pizzaioli. Lavoro solo serale, quindi mattina libera con skipass stagionale a prezzo vantaggioso, come dipendente". I responsabili di un paio di rifugi in quota stanno addirittura pensando di non aprire per questa stagione, vista la cronica mancanza di personale. Francesco Storai