
A destra la dottoressa Patrizia Beacci
Pistoia, 1 dicembre 2020 - Tamponi per i bambini negli ambulatori dei pediatri di famiglia. Il servizio è stato attivato la scorsa settimana, in base all’accordo regionale che ha assegnato 40 test antigenici rapidi a ogni pediatra di famiglia. Ne parliamo con la dottoressa Patrizia Beacci, del direttivo provinciale Fimp (Federazione medici pediatri).
Cosa prevede l’ accordo? "Resta in vigore fino al 31 dicembre. Questo vuol dire che il nostro impegno e la quantità di test assegnati potrebbero essere rimodulati in base all’analisi dei dati della pandemia, del fabbisogno della popolazione. Abbiamo effettuato i primi test antigenici rapidi nei nostri studi. Questi sono indirizzati soprattutto ai bambini in quarantena, a seguito di un contatto con un positivo prevalentemente in ambito scolastico e casi sospetti di contatto che il pediatra si trova a visitare e decide di sottoporre a test. Il tempo di quarantena può essere di 14 o 10 giorni se al decimo giorno viene effettuato un test antigenico rapido che, se negativo, può interrompere il periodo di isolamento del bambino".
Come vengono richiesti i test? "E’ il pediatra che dopo una consultazione con i genitori, sulla base delle notifiche del dipartimento prevenzione, delle condizioni del bambino e della sua famiglia, consiglia la procedura migliore".
L’accesso negli ambulatori prevede protocolli di sicurezza? "Sono mesi che ci siamo organizzati per continuare la nostra attività nella maggior sicurezza possibile. Anche in questo caso viene garantito un percorso sicuro in tempi e modi compatibili con l’attività ordinaria degli studi medici. Ogni contatto per essere potenzialmente pericoloso deve protrarsi per almeno 15 minuti, a una distanza di meno di due metri e senza dispositivi di sicurezza, cioè senza mascherine. Molti degli studi medici consentono la separazione dei percorsi e il distanziamento nelle sale di attesa. Nei nostri ambulatori, ad oggi non si sono verificati contagi né tra i pazienti, né tra gli operatori".
Quaranta test a medico sono un quantitativo sufficiente? "Per partire sì, ma saranno necessari interventi sulla base degli sviluppi. Inoltre la nostra attività comprende molte altre prestazioni, oltre a quella correlata al Covid. Il test consiste in un tampone nasale più piccolo e flessibile di un normale cotton fioc da inserire nelle narici, ruotare ed estrarre, una procedura di pochi secondi. Le risposte vengono comunicate ai genitori in brevissimo tempo, anche durante la visita, e sono registrate sulla piattaforma regionale del dipartimento di prevenzione, come per le vaccinazioni. La Regione ci ha fornito test di alta sensibilità e specificità".
Come è la casistica tra i bambini e gli adolescenti? "C’è una leggera flessione rispetto alle settimane precedenti, ma la seconda ondata ha visto un’impennata dei casi anche tra i piccoli, il doppio rispetto alla prima. Si è passati dal 7% al 12. Dal 15 marzo al 15 settembre (dati Ars, ndr), nella fascia 0-19 anni si sono registrati 1.051 casi, il 7,5% dei positivi. Dal 15 settembre al 16 novembre 9.786 casi, il 12% dei positivi. Nella seconda fase abbiamo visto un sensibile aumento dei casi familiari".
Vaccini: saranno previsti anche per i bambini? "Il vaccino che arriverà è studiato e modulato sull’adulto. Per i bambini ad oggi non ci sono studi, andranno considerati vari aspetti, come le dosi ed eventuali richiami e la risposta del sistema immunitario. Ci auguriamo che si possa riuscire a vaccinare presto la popolazione fragile ma anche quella che più si muove e ha una maggiore socialità, cioè i giovani adulti".
Martina Vacca