Lucia Agati
Cronaca

Melanie e Giovanna scelgono la clausura

Suore dell’Ordine delle Benedettine. La cerimonia in Cattedrale

Suor Melanie e suor Giovanna

Pistoia, 10 luglio 2014 -  Prometteranno obbedienza, povertà e castità. Si prostreranno a terra, davanti all'altare e poi la loro vita sarà consacrata a Cristo: riceveranno l'anello con il crocifisso, un velo interamente nero e sulla loro testa sarà posata una corona. Suor Melanie e suor Giovanna diventeranno monache di clausura dell'Ordine delle Suore Benedettine. Potranno uscire per votare, per curarsi, per fare i documenti. Altrimenti sarà sempre necessario il permesso del vescovo, anche se volessero andare a Roma, da papa Francesco, che comunque ha già inviato per loro una benedizione speciale. Tutto questo avverrà fra due giorni, venerdì 11 luglio. Non è una data scelta a caso è il giorno di San Benedetto, primo patrono d'Europa, il santo che ha dettato la regola più semplice "ora et labora". e quel giorno i familiari, gli amici e i sacerdoti che hanno seguito il percorso spirituale di queste due suore africane arriveranno da ogni parte del mondo. Il coro canterà in cinque lingue: in latino, in italiano, in congolese lingala, in swaili e in inglese.

 

Quella che si svolgerà nella cattedrale di Pistoia dalle 18 in poi sarà una cerimonia grandiosa, che si aprirà proprio mentre, a pochi metri, in piazza del Duomo, il pubblico del Blues si preparerà all'atteso concerto di Robert Plant. E' la prima volta nella storia che il Duomo di Pistoia ospita la consacrazione di due monache di clausura. Il significato, oggi, di questo momento lo riassume con efficacia il reverendissimo padre abate dom Ildebrando Scicolone che presiederà la cerimonia: "La Chiesa è un corpo, fatto di organi esterni ed interni. E loro sono il cuore, nessuno lo vede, ma è il più importante di tutti. La preghiera, il lavoro, il silenzio, danno vita alla comunità". E loro...Melanie, Giovanna? Hanno una simpatia che non ti aspetti e nasce dalla felicità. Sono due donne felici, senza ripensamenti, da sempre. Suor Melanie Andjeka Djema Osb ha 39 anni ed è originaria del Congo Orientale, regione Kasai. Proviene da una famiglia profondamente cristiana e la figura che ha illuminato tutta la sua vita è la martire congolese Annuarite, trucidata cinquant'anni fa. "Ho fatto vita missionaria in Congo -  ci racconta -  tutte le tappe fino a Kinshasa. Ho dovuto lasciare per problemi di salute, ma sono sempre stata incline alla vita contemplativa. Poi ho studiato, sono diventata analista di laboratorio, e ho lavorato, ma la chiamata è stata ancora più forte. Ho lasciato il lavoro nel 2008, senza nessun rammarico. Un sacerdote congolese mi ha fatto conoscere la comunità delle Benedettine, ho fatto la prima professione in Congo, nel 2010. e poi sono arrivata a Pistoia".

 

"Quando l'ho vista, ho pensato che fosse troppo bella, elegante, raffinata  -  racconta madre Ana Alvarellos, argentina di Buenos Aires,superiora a Pistoia dal '98 - _ ma quello che ha fatto lei nel suo paese è stata una cosa grande per tutti. Ha lasciato il lavoro e la carriera per la consacrazione. "Stavo aiutando un mio fratello a studiare e un mio nipote -  ci ha detto suor Melanie - , è stato un grande dolore per loro. Ma il Signore aveva deciso, e poi eccoci qui. Sono felice." Suor Jeanne Mbambu Mukirania Osb ha 40 anni ed è originaria del Nord del Congo, regione Kivu, e anche lei proviene da una famiglia molto cristiana. E' la sesta figlia, l'ultima, quindi la più preziosa per i suoi genitori. Ha studiato pedagogia e ha insegnato ai bimbi delle scuole elementari. "E' attraverso i gruppi vocazionali  -  ci ha spiegato -  che ho compreso cosa volevo. Ho compreso il ruolo delle suore nella comunità e ho capito che io non ero solo per la mia famiglia, ma per tutti. Siamo qui per tutti. La chiamata si sente e io l'ho sentita mentre studiavo e insegnavo. Il resto del percorso è simile a quello di suor Melanie. Cercavamo il Signore senza neanche saperlo, lui ha aperto la strada. Oggi il mondo ha bisogno di preghiera, di ascolto e di accoglienza, la crisi che lo ha investito non si sa dove appoggia, ma la sorgente è Dio". Il monastero benedettino Santa Maria degli Angeli è tenuto come un tesoro dai pistoiesi, che ne frequentano la piccola e magnifica chiesa, nel vicolo di San Michele, da moltissimi anni e sempre più numerosi. "Noi ci siamo sempre -  ricorda madre Ana _ e non soltanto dietro la grata". C'è il parlatorio, c'è un giardino segreto e incantato dove getta la sua ombra la cupola vasariana del Santuario della Madonna dell'Umiltà, c'è il canto gregoriano che studiano da sole e c'è il lavoro delle suore, il laboratorio delle arance per il rosolio, gli arancini canditi e la marmellata, apprezzati in tutto il mondo. Sulla clausura si è aperta, per la prima volta, la finestra di internet. Il nuovo sito lo hanno preparato da sole e racconta tutto il loro lavoro silenzioso dietro le antiche mura: www.spezieriabenedettinepistoia.com