REDAZIONE PISTOIA

"Strage al Masso delle Fate" Il libro di Coccia

Il giornalista e scrittore fiorentino presenta alla San Giorgio la sua opera, frutto di quindici anni di ricerche storiche e interviste

È un’opera poderosa, frutto di quindici anni di lavoro, quella che sarà presentata sabato prossimo, 1 aprile, alle ore 17, nella sala intitolata a Gianna Manzini della Biblioteca San Giorgio. E’ qui che il giornalista e scrittore Nicola Coccia, affiancato dalla giornalista Lucia Agati, presenterà il suo ultimo libro "Strage al Masso delle Fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi ed Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze". Pagine che contengono documenti inediti e che sono il risultato di ricerche accuratissime con le quali l’autore offre una ricostruzione straordinaria, puntuale e precisa di fatti e protagonisti cui fa da sfondo l’affresco di una "Firenze affamata d’arte, poesia e libertà" e dove Pistoia è uno snodo cruciale.

"Il libro – come si legge nella presentazione – racconta l’attività di una piccola formazione partigiana guidata da un poeta e da un pittore fino al più importante attacco alle linee ferroviarie dell’Italia centrale e alla fabbrica di armi. Gli effetti di questo assalto si intrecciano con la vita di Bruno Fanciullacci, il gappista più ricercato della Toscana, con l’uccisione di Giovanni Gentile e con la cattura del famigerato Mario Carità e del suo degno allievo Pietro Koch che per una settimana aveva rinchiuso in un armadio Luchino Visconti. Una serie di persone e fatti concatenati nella Firenze degli anni Trenta e Quaranta, dove la gente era affamata d’arte, poesia e libertà. Quindici anni di ricerche e interviste fino al ritrovamento, nell’Archivio centrale dello Stato, di un documento inedito che svela la destinazione di tonnellate di tritolo che i tedeschi intendevano usare per rallentare l’avanzata alleata".

Il libro, Edizioni Ets, è stato stampato con il sostegno della Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza. Nicola Coccia è stato una firma prestigiosa del nostro giornale. La sua carriera di giornalista è cominciata nel 1966 quando iniziò a collaborare con l’"Avanti" per poi passare alla redazione fiorentina del "Lavoro" di Genova, diretto da Sandro Pertini. Fu assunto a La Nazione nell’estate del 1978. Si è occupato dei più importanti fatti di cronaca che hanno segnato la storia di Firenze negli ultimi trent’anni. Ha alle spalle un’altra grande opera letteraria "L’arse argille consolerai. Carlo Levi, dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti", pubblicato nel 2016 e con il quale ha vinto il Premio Carlo Levi.

La presentazione di sabato a Pistoia, per il ciclo "Leggere, raccontare incontrarsi, autori e storie pistoiesi", che vede affiancati il Comune, la San Giorgio e la Forteguerriana, non è un caso, perchè sono molte le pagine su cui scorre la storia pistoiese di quegli anni attraverso i luoghi e i volti: "Cruciale – spiega l’autore – la figura di Bogardo Buricchi, poeta, che studia nel seminario di Pistoia, un luogo importantissimo in una città dove Scipione de’ Ricci, vescovo di Pistoia e Prato dal 1780 al 1791, voleva fondare la chiesa cattolica toscana. Una rivoluzione che partiva da qui".

l.m.