"Stop alle mascherine a scuola" La candidata Breschi protesta

Prima Pistoia-Italexit ieri ha guidato la manifestazione davanti all’Ufficio scolastico provinciale. In strada c’era anche il coordinatore Gori: "Combattiamo per liberare finalmente gli studenti"

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"Questa protesta vuole sottolineare il grande disagio del mondo scolastico, sia dalla parte degli insegnanti, sia dalla parte degli studenti". Lo ha detto Carla Breschi, candidata sindaco di Pistoia per ’Prima Pistoia-Italexit’, guidando ieri la manifestazione contro l’obbligo delle mascherine a scuola. La protesta si è svolta davanti alla sede pistoiese dell’Ufficio scolastico provinciale, con un gruppo di manifestanti muniti di bandiere. "Dalla parte degli insegnanti – ha aggiunto Breschi – si assiste al demansionamento dei docenti riammessi al lavoro, ma non riammessi in classe. Riammessi al lavoro per svolgere mansioni anche umilianti – ha sottolineato la candidata sindaco – che non rispecchiano la loro preparazione, le loro aspettative e le loro esigenze. Dall’altra parte ci sono gli studenti, che in questi due anni di lookdown e di didattica a distanza, hanno subito gravi danni, anche per aver dovuto portare sempre la mascherina, da cui oggi si distaccano con estrema difficoltà. Purtroppo è subentrata un’abitudine, che è insana e perciò va sconsigliata. L’altra problematica dei ragazzi è che hanno vissuto un periodo di grande crisi e di disincentivazione allo studio, che ha visto questi ragazzi rinchiudersi nelle loro stanze con i social: tipica è la sindrome da Hikikomori, che si è sviluppata in Giappone, ma che è molto frequente anche qui in Italia, con fenomeni di grande disadattamento".

"Il tema della protesta – ha spiegato Gabriele Gori, coordinatore politico di Italexit per la provincia di Pistoia – è ‘Liberiamoli’, ed ha come obiettivo quello di liberare tutti gli studenti dall’obbligo delle mascherine in classe". L’iniziativa riguarda anche altre province. "Noi consideriamo questo un tema estremamente importante – ha detto ancora Gori –, perché i ragazzi prima di tutto hanno bisogno di socializzare, visto che ormai non c’è più la necessità anche a livello sanitario di dover indossare le mascherine. Anzi è stato provato – ha concluso - che stare per un lungo periodo con le mascherine provoca dei danni e il nostro è l’unico Paese in Europa, dove esiste questo obbligo per gli studenti".

A fine aprile, lo ricordiamo, il Governo ha stabilito le nuove regole per un progressivo ritorno alla normalità dal primo maggio. L’utlizzo della mascherina resta obbligatorio a scuola sino al termine della stagione scolastica per gli studenti e gli insegnanti, così come sui mezzi di trasporto scolastico dedicato agli studenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado. Obbligo prorogato anche per chi lavora nella sanità, mentre nelle aziende private, le mascherine non sono più obbligatorie sul luogo di lavoro per i dipendenti, anche se i protocolli aziendali hanno la facoltà di poterle impore in determinate circostanze. E comunque il ministero della Salute ne continua a raccomandare l’uso. Poiché "i numeri ci dicono che la pandemia è ancora in corso e occorre un approccio prudente", ha spiegato il ministro Roberto Speranza.

Patrizio Ceccarelli