"È inaccettabile che Pistoia venga trattata come una stazione ferroviaria di secondo livello. Ora siamo seriamente preoccupati". Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico, Marco Niccolai, commentando la rimozione del cosiddetto Dirigente Movimento dalla stazione di Pistoia, ovvero la figura che un tempo avremmo chiamato "capostazione". Negli ultimi trent’anni, l’evoluzione tecnologica ha progressivamente centralizzato il controllo delle stazioni più piccole, che una dopo l’altra hanno perso la presenza fisica del capostazione. Questi sono rimasti – fino adesso – solo in quelle medio-grandi o in nodi particolari, come Pistoia, dove si dirama la linea per Porretta Terme e si trovano raccordi industriali in funzione, come quello con Hitachi Rail. Ma il recente rinnovo dell’ACC – l’Apparato Centrale Computerizzato, che consente la gestione da remoto della circolazione ferroviaria – ha portato alla decisione di trasferire il controllo della stazione di Pistoia alla sala DCO (Dirigente Centrale Operativo) di Pisa. Qui si gestisce già parte della linea Tirrenica Genova-Livorno e della Firenze-Empoli. Il risultato? Pistoia perderebbe il personale RFI in presenza dedicato alla gestione diretta della circolazione. Tutto verrebbe controllato da remoto, come già avviene da anni in stazioni più piccole come Montecatini, Pescia o Prato Porta al Serraglio ma non, ad esempio, nella più complessa e trafficata Prato Centrale. Niccolai però non ci sta: "È una decisione gravissima che rischia di vanificare anche gli investimenti sul raddoppio della linea. Inoltre, nel Contratto di Servizio Trenitalia-Regione Toscana, la linea Firenze–Pistoia–Lucca–Viareggio è classificata come FR1, una delle direttrici fondamentali del servizio regionale, con oltre il 10% dei treni toscani". Da qui l’appello, formalizzato in un’interrogazione alla Regione Toscana e all’assessore Stefano Baccelli: "Serve un’azione politica chiara e decisa – conclude – affinché Pistoia continui a svolgere il suo ruolo centrale nel trasporto ferroviario regionale".
Francesco Storai