Sostegni strutturali alla Montagna. Piano per salvare le "zone franche"

Nel secondo giorno degli Stati generali di FdI, parla il deputato Walter Rizzetto: "Interventi concreti"

Sostegni strutturali alla Montagna. Piano per salvare le "zone franche"

Sostegni strutturali alla Montagna. Piano per salvare le "zone franche"

Secondo giorno degli Stati Generali della Montagna di Fratelli d’Italia, a Pian degli Ontani, nel Comune di Abetone-Cutigliano, dove hanno parlato della proposta di legge nazionale e regionale di FdI per la montagna: Andrea Tonarelli che ha introdotto i lavori, i consiglieri regionali Alessandro Capecchi e Diego Petrucci, il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, il deputato e presidente della Commissione lavoro Walter Rizzetto e, collegata in video, il deputato Chiara La Porta. L’elemento che guida la proposta di legge, come ribadito in tutti gli interventi è: "la presenza dell’uomo fondamentale per lo sviluppo turistico e ambientale del territorio". Chiara La Porta, nel corso del suo intervento ha sottolineato che: "le azioni del governo vanno nella direzione della valorizzazione delle zone montane. Le aree interne, e le peculiarità della montagna sono da sempre una priorità per il nostro esecutivo. Il ddl Montagna, approvato la scorsa settimana in Cdm, dimostra che stiamo facendo un lavoro ragionevole e concreto. I cittadini delle zone montane rischiano infatti la condanna ad essere di serie B, rispetto alle comunità delle città metropolitane, a causa di carenza di infrastrutture, servizi, sanità, scuola, comunicazione. Questo governo garantisce che le promesse sono sinonimo di fatti".

A farle eco, Walter Rizzetto, a conclusione dei lavori ha infiammato la platea affermando: "Sogno il momento in cui la montagna non avrà bisogno di contributi per esistere, per ora, invece, la politica deve starle accanto. Come Fratelli d’Italia presenteremo alla Camera, dopo un passaggio in Commissione Lavoro, una proposta di legge che ha l’obiettivo di superare i principali problemi della montagna: spopolamento, mancanza di lavoro e difficoltà di accesso ai servizi (trasporti, scuola, sanità...). Cercheremo di strutturare quelle che abbiamo chiamato Zone franche montane perché non tutta la montagna è zona franca. Le Zone franche montane saranno individuate secondo il numero dei residenti, l’altitudine, il rischio recessione economica, l’altitudine e il calo demografico. E sulla base di queste zone saranno dati incentivi e contributi a cittadini e imprese".

La declinazione in chiave regionale è stata spiegata dal consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi, che promuove il testo assieme al collega Petrucci: "La nostra proposta parte dal principio per cui la presenza dell’uomo non è negativa nei confronti dell’ambiente: per questo serve un sostegno strutturale all’Appennino, non bastano i contributi a pioggia. Si tratta di una serie di modifiche alla legge regionale dei Custodi della Montagna. In particolare proponiamo incentivi per favorire la residenza di giovani coppie che scelgono di trasferirsi nei territori montani; contributi economici alle imprese che svolgono attività forestali, zootecniche, agricole, il cui ruolo è fondamentale nella cura del territorio; sostegni economici per rinnovare le strutture ricettive".

Andrea Nannini