Sono 25 gli infermieri di famiglia Nuovo gruppo anche al Belvedere

Il progetto dell’Asl è partito nel 2018 e ora è diventato un servizio essenziale sul territorio provinciale. Assistenza capillare: malati cronici e anziani seguiti negli ambulatori dei distretti e delle Case della Salute

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Hanno raggiunto quota 25, gli infermieri di famiglia e comunità nel territorio pistoiese. Figure sempre più importanti per assistere a domicilio e sul territorio pazienti che necessitano di una cura personalizzata. Questa particolare figura professionale si prende carico insieme ai medici di famiglia e gli specialisti di chi ha bisogno in maniera continuativa e personalizzata di assistenza sanitaria. Il progetto che ha previsto l’inserimento di queste figure risale al 2018. E ‘ stato il Dipartimento Infermieristico ed Ostetrico della Usl Toscana Centro ad iniziare la sperimentazione nei territori di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. In collaborazione con la Società della Salute e la zona distretto pistoiese, ha portato avanti il progetto pilota sul nostro territorio coinvolgendo in un primo momento i comuni di Agliana e Montale e successivamente il comune di Pistoia e nell’autunno dello scorso anno, i comuni di Quarrata e Serravalle. Attualmente gli infermieri di famiglia e comunità sono presenti ed operano, su tutto il territorio della provincia. Ma come funziona l’organizzazione?

I servizi degli infermieri si articolano attraverso la divisione in zone geografiche dette "cellule" delle quali fanno parte, in base alle caratteristiche geografiche, dai 3500 ai 4000 cittadini; all’interno delle singole cellule l’Infermiere di Famiglia e Comunità è referente per i bisogni di salute della popolazione e si avvale, qualora necessario, del contributo di altri professionisti (fisioterapisti, assistenti sociali e colleghi infermieri esperti in ambiti specifici quali accessi vascolari e stomie).

Il territorio pistoiese è composto da 25 cellule assistenziali e, in linea con il modello, sono presenti 25 infermieri di famiglia e comunità; a questi si affiancano infermieri che operano sui vari ambulatori infermieristici presenti nei Distretti e nella Casa della Salute e operatori socio sanitari a cui sono affidate attività rilevanti quali supporto e sostegno alle famiglie e ai care giver (coloro che assistono un famigliare non autosufficiente) per interventi assistenziali di base. Non solo, da circa un mese il gruppo degli infermieri di famiglia e comunità di Belvedere si è trasferito presso il Distretto in piazza Belvedere per essere punto di riferimento per i cittadini residenti.

"La sfida del modello è sicuramente la pro attività ovvero la capacità di intercettare i bisogni di salute dei suoi assistiti – spiega l’azienda sanitaria -valutando gli interventi necessari in linea con i principi cardine ovvero presa in carico, continuità e personalizzazione".

Michela Monti