"Dopo una riunione con gli uffici tecnici la nostra proposta è quella di spostare in un’altra parte del giardino dell’asilo i grossi contenitori per l’attività dell’orto didattico che adesso si trovano sul lato est. Inoltre, lungo la rete che delimita quel lato faremo mettere a dimora una siepe piuttosto alta di un arbusto dalle caratteristiche fonoassorbenti, che faccia anche da barriera visiva". Saranno per il momento questi gli interventi a cura del Comune, come ha spiegato l’assessore e vicesindaco Patrizio Mearelli, che contribuiranno ad abbassare l’inquinamento acustico nel giardino della scuola dell’infanzia Bruno Munari di via Cino a Quarrata dopo che una famiglia del vicinato, disturbata dai rumori e dalle grida dei piccoli inevitabili durante alcune attività, avrebbe inviato al dirigente scolastico Luca Gaggioli varie email astiose e invelenite tanto da far impensierire per la sicurezza dei piccoli.
A giugno per questo motivo una porzione del giardino dell’asilo, sul lato nord e sul lato est, era stata interdetta ai bambini e per il momento, finché non saranno realizzati gli interventi, continuerà ad essere preclusa per motivi precauzionali. Nel frattempo, la situazione poco rassicurante, tanto da creare apprensione nelle famiglie dei piccoli che frequentano la Munari, ha spinto il dirigente scolastico a mettere in atto durante questi mesi tutti i passi legittimi per arrivare a risolvere la controversia. Gaggioli aveva provveduto anche ad informare l’amministrazione comunale chiedendo appunto un intervento. Il sindaco Gabriele Romiti di conseguenza ne ha messo a conoscenza i carabinieri e la polizia municipale, già allertati anche dal preside, convocando poi una riunione con gli uffici tecnici per studiare una strategia realizzabile. Gli stessi genitori, tramite una rappresentanza che era stata ricevuta dal dirigente, avevano fatto delle richieste tra le quali quella di mettere dei pannelli insonorizzanti e di installare telecamere di sicurezza.
"Siamo stati abbastanza tranquillizzati dal dirigente che ci ha confermato di aver fatto in questi mesi tutto ciò che legalmente poteva fare per poter ripristinare le condizioni di sicurezza per i nostri bambini e che intanto manterrà chiusa la porzione di giardino per motivi precauzionali – raccontano alcune mamme - ma non si può sapere quali siano i reali rischi".
Daniela Gori