Ruscio torna davanti ai magistrati: "Chiarirà la vicenda del bancomat"

Il ragioniere è accusato di uso indebito della carta di credito della madre, utilizzata anche dopo l’omicidio. Ha chiesto di essere interrogato. L’avvocato Stefani: "L’aveva sempre avuta a disposizione e aveva il pin". .

Un mese fa ha ricevuto l’avviso di conclusione indagini dalla Procura di Pistoia, un atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Nel periodo che intercorre è possibile presentare una memoria, o chiedere di essere interrogati dal magistrato che dirige le indagini. Patrizio Ruscio, il ragioniere pistoiese di 60 anni accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela, sarà chiamato a rispondere, come si ricorderà, anche di uso indebito della carta di credito. Ruscio, reo confesso, all’alba del primo giugno 2023 ha ucciso la madre Ottavina Rita Maestripieri, circostanza che determina l’ipotesi aggravata di questo omicidio. La Procura non ha contestato la premeditazione di questa tragedia. Ottavina aveva compiuto 90 anni da poco. Era ancora nel suo letto, quella mattina, nella sua casa di via Monteverdi dove aveva sempre vissuto. L’ultima cosa che ha visto è stata il figlio che si avventava su di lei. Ruscio ha chiesto, tramite il suo difensore, l’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze, di essere interrogato dai magistrati che, in questi mesi, hanno diretto le indagini dei carabinieri i sostituti procuratori Leonardo De Gaudio e Linda Gambassi. Questo interrogatorio sarà la mattina del 4 dicembre prossimo e riguarderà un solo aspetto tra quelli contestati a Ruscio e sarà proprio l’accusa di aver usato indebitamente la carta di credito della madre, anche dopo la sua morte. "Con questo interrogatorio che abbiamo richiesto – ci ha spiegato ieri l’avvocato Stefani – vogliamo cristallizzare anche questa fase dimostrando ancora una volta la volontà del mio assistito di voler chiarire ogni aspetto e proseguire la linea collaborativa dimostrata finora. Un passo che ritengo importante ai fini della condotta processuale di Ruscio. Quella carta era di fatto in suo possesso, la usava di continuo. Aveva il pin. Non l’ha sottratta quel giorno.

"Ruscio sta dimostrando di voler collaborare anche negli altri processi per truffa che già sono incardinati sia a Firenze, accusato con un notaio e alcuni imprenditori, e a Pistoia, nel processo Angeli. Spero che questo suo atteggiamento venga apprezzato". Ruscio è in carcere a Prato dal giorno del suo arresto. "Lo vedo abbastanza sereno – conclude Stefani –. Non lo rincorre più nessuno. Nessuno gli chiede più soldi. E’ sempre seguito dagli psicologi e non chiede di uscire. Sta preparando il primo esame alla facoltà di economia e commercio, dove si è iscritto dal carcere".

l.a.