Si avventura nel bosco, un po’ per camminare e un po’ per cercare funghi e s’imbatte in un esemplare di quasi due chili. Certo un pizzico di fortuna non guasta, ma il successo di Gianni Gensini è evidentemente legato a una interpretazione del suo tempo libero, non molto comune. "Mi sono trovato in un paesaggio fiabesco nei boschi dalle parti dell’Abetone, tra un ruscello, il muschio, la melodia del silenzio sotto gli alberi e questo fungo tanto bello quanto grande, per me che vado a funghi tre o quattro volte l’anno un bel premio. Sicuramente un colpo di fortuna, però ha giocato un po’ anche la conoscenza dei posti. Vado a funghi abbastanza raramente e mal sopporto quelli che ci vanno di notte o che raccolgono i modo indiscriminato e devastano il bosco. Mi porto dietro una borsina per raccogliere i rifiuti che qualcuno abbandona con evidente barbarie. Anche l’altro ieri ho trovato di tutto, dalle scatolette alle bottiglie, metto nella borsina e butto nei bidoni dell’immondizia. Forse è anche per questo amore, decisamente corrisposto, che il bosco mi ha voluto regalare questo fungo, una sorta di premio, che ho rapidamente investito in tagliatelle".
Gensini, 52 anni, di Quarrata, lavora nell’allegro mondo del Wonder Park di Casalguidi, quindi nei silenzi della Montagna Pistoiese trova una dimensione in cui rilassarsi completamente facendo lunghe camminate, non gli manca però il senso critico nei confronti dei predatori.
"Ci vorrebbe maggior senso civico, i controlli da soli non sono sufficienti perché ci vorrebbe un numero enorme di addetti, magari le multe un poco più salate non farebbero male, ma più di tutto farebbe bene il rispetto. Io mi alzo alle cinque e mezzo, arrivo all’Abetone dopo più di un’ora e mi avventuro nel bosco fino a che ne ho voglia, se trovo i funghi li raccolgo, altrimenti sto bene ugualmente. Vado lì – conclude il noto imprenditore – solo perché unisco l’utile al dilettevole, non sono di quei fungaioli che ne fanno 30 chili altrimenti stanno male".
Andrea Nannini