REDAZIONE PISTOIA

"Qui senso civico e pochi contagi"

La pandemia è una cosa seria e come tale va trattata: soppressi i visti turistici, istituita una sorta di lettera d’invito a entrare nel Paese, obbligatoria una quarantena in albergo a spese di colui che arriva, sotto la stretta sorveglianza di guardie a garantire la permanenza degli ospiti 24 ore su 24, 14 giorni su 14 in quella stanza in cui nessuno entra e da cui nessuno esce. Passati questi filtri severi allora sì si può dire davvero "benvenuti in Australia", la terra dove il Covid è solo una notizia da leggere sulle pagine dedicate alla cronaca estera. È questo l’iter a cui sono stati sottoposti anche i pistoiesi Evelina Agostini e Luca Adamo che da gennaio si trovano coi figli Diego e Lapo a Perth, ovest del Paese. Entrambi ingegneri informatici fondatori a Pistoia della El Build, in Australia sono soci di un’impresa del settore. "Le misure di contenimento della pandemia qui sono severissime – commentano Luca ed Evelina, fondatori a Pistoia della El Build e soci di un’impresa del settore a Perth –. Qui da che esiste il Covid il lockdown è durato tre settimane, nove morti e novecento contagi. Tramite una App dedicata autodenunci i tuoi spostamenti e c’è un senso civico e di responsabilità altissimo: nessuno si sottrae". Qui si conduce una vita normale e leggere quel che accade a casa è per i due pistoiesi un colpo al cuore: "Siamo dispiaciuti davvero delle difficoltà che ci sono nel nostro Paese. I bambini qui frequentano una scuola bilingue, riassaporano il contatto coi coetanei senza obbligo di precauzioni. A casa loro sarebbero stati i primi veicoli di contagio. L’intransigenza con la quale la politica locale ha trattato la pandemia è stata tosta, ma evidentemente la strada giusta da percorrere era proprio questa".

linda meoni