DANIELA GORI
Cronaca

Quei sopravvissuti. Così Toscani raccontò i bambini di Stazzema al Polo Tecnologico

Un incontro indimenticabile con il grande fotografo morto ieri. Mazzanti: "Era profondamente legato ai valori dell’antifascismo".

Un incontro indimenticabile con il grande fotografo morto ieri. Mazzanti: "Era profondamente legato ai valori dell’antifascismo".

Un incontro indimenticabile con il grande fotografo morto ieri. Mazzanti: "Era profondamente legato ai valori dell’antifascismo".

"Ricordo Oliviero Toscani come una persona estremamente cordiale, profondamente legato ai valori di antifascismo e democrazia. Quando lo invitammo a Quarrata per l’inaugurazione della mostra si rese subito disponibile a venire. Si fermò poi a cena con noi dell’amministrazione comunale e ci intrattenne con tanti aneddoti del suo percorso lavorativo, era un piacere starlo ad ascoltare". Racconta così l’ex sindaco di Quarrata Marco Mazzanti l’incontro con il grande fotografo e fotoreporter scomparso ieri per una grave malattia. Era il gennaio 2020, e l’amministrazione comunale, per commemorare il Giorno della Memoria, aveva deciso di portare al Polo Tecnologico la sua mostra fotografica "I bambini ricordano": oltre cento pannelli con le testimonianze dei sopravvissuti alla strage di Sant’Anna di Stazzema del 1944. La mostra ebbe un notevole successo, soprattutto nel giorno dell’inaugurazione, quando Toscani ebbe un’accoglienza eccezionale. Nell’auditorium pienissimo di gente il fotografo raccontò come era nato quel "reportage della memoria" che lui stesso considerava uno dei più importanti della sua carriera. Nel suo lungo intervento spiegò quanto per lui fosse importante il ritratto fotografico come espressione non solo dei ricordi, ma di tutto il vissuto di ciascuno di noi. A maggior ragione nel caso dei volti di coloro che erano scampati alla strage e non hanno mai più dimenticato l’eccidio di cui erano stati testimoni, persone che avevano assistito all’uccisione senza pietà di familiari e amici. Toscani si era lasciato anche andare a racconti della sua infanzia: "Io sono nato a Milano, in un paese che era monarchico, fascista e alleato della Germania nazista – raccontò – non è che le cose fossero tanto migliori di adesso. Mio nonno però era un antifascista, che aveva capito da subito chi fosse veramente Mussolini. Ma chi arriva in anticipo quando tutti gli altri sono in ritardo è destinato a soffrire".

All’inaugurazione venne appositamente anche il sindaco del Comune di Stazzema, Maurizio Verona, che sottolineò l’importanza di quell’evento: "Noi di Sant’Anna per lungo tempo ci siamo sentiti dimenticati – spiegò Verona –. Basti pensare che per cinquanta anni non abbiamo avuto giustizia e il processo per i responsabili dell’eccidio si è concluso solo nel 2006".

Daniela Gori