REDAZIONE PISTOIA

Quando Battiato incontrò il teatro di Zollo

La nipote del regista e attore, Francesca Barontini, racconta l’amicizia e la collaborazione. Il rimpianto per il concerto saltato nel 2017

Genio e talento, in una combinazione così rara da esser preziosa, quasi irripetibile. Quello col grandissimo Franco Battiato, morto a 76 anni dopo essersi ritirato dalle scene già da tempo, non poteva che essere definito un incontro "particolare", certamente speciale, di quelli destinati ad esser ricordati per sempre. Così è stato in quelle due occasioni – quasi tre: nel 2017 il cantautore siciliano avrebbe dovuto esibirsi a Pistoia con la Royal Philharmonic Concert Orchestra, occasione poi sfumata a causa di un temporale eccezionale e mai più recuperata – nelle quali Battiato è venuto a Pistoia. La prima, nel 1977, fa capo a un ricordo che lo unisce a un’altra genialità, stavolta tutta di casa nostra, il regista Pier Luigi Zollo. A soffiare via la polvere del tempo è la nipote dell’attore-regista, Francesca Barontini, aiutata dal cugino nella ricostruzione dei ricordi: "Lo spettacolo si intitolava ‘La notte degli assassini’ da un testo di José Triana. Andò in scena nel marzo 1977 al teatro Manzoni, con la regia dello zio Pier Luigi Zollo. Qualche mese prima, durante la preparazione dello spettacolo, ebbe modo di contattare Battiato, al quale chiese se alcune delle sue musiche potessero essere utilizzate per lo spettacolo".

Un incontro tra talenti e una sintonia che s’instaurò naturalmente, subito e senza filtri: quando due menti viaggiano in una direzione ‘altra’, incontrarsi è quanto di più ovvio possa accadere, quasi senza bisogno di spiegarsi. "Lo zio si incontrò diverse volte con Battiato, ebbe occasione di spostarsi anche da lui a Milano e ottenne il permesso di utilizzare alcune delle sue musiche incluse negli album ‘Clic’ del 1974 e ‘Sulle corde di Aries’ del 1973". Due lavori che per primi testimoniano la genialità del cantautore, la voglia di percorrere altre strade, di sperimentare, di entrare nella musica battendo sentieri fino ad allora mai battuti. "Il feeling tra loro fu spontaneo – continua Francesca –. Ero una ragazzina allora e non ricordo granché dello spettacolo, ricordo però che con tutta la mia famiglia incontrammo Battiato in camerino, ci parlammo e lui mi autografò il biglietto dello spettacolo. L’impressione che ebbi fu quella di trovarmi di fronte a una persona davvero particolare".

Sperimentazione e originalità erano la sua cifra, come ricorda anche Giovanni Tafuro, patron del Pistoia Blues, che lo incontrò proprio in occasione di quello spettacolo, occasione per riconoscere le influenze e le correnti sonore orientali che lo forgiarono all’epoca, e poi nel 2009 per il concerto pistoiese, il 2 luglio, in una formazione allargata. In quell’occasione anche il sindaco, Alessandro Tomasi, ebbe modo di apprezzare in versione live l’eccezionale qualità dell’artista: "Fu un momento magico, pieno di suggestione e poesia – ricorda –. Impossibile poi dimenticare quella volta nel giugno 2017 quando fummo costretti ad annullare il suo concerto a causa della pioggia incessante. Il suo contributo artistico e intellettuale ci mancherà".

linda meoni