
Il professore del Forteguerri sospeso, Antonio Autorino
Pistoia, 8 gennaio 2022 - «Sono stato sospeso con una semplice mail. Rispetto il provvedimento, ma non le modalità. Per questo ho denunciato la preside". Ore 8 di un venerdì di rientro in classe. Il professore di matematica e fisica del liceo Forteguerri, Antonio Autorino, si presenta a scuola come sempre, ma questa volta al suo posto trova un altro docente. E scoppia il caso.
Il professore era a conoscenza del fatto che doveva essere sospeso perché non è vaccinato, ma è altrettanto consapevole che è un suo diritto avere la notifica del provvedimento attraverso un atto formale, cioè la raccomandata.
«E invece dalla scuola è arrivata una semplice mail – sottolinea il docente il professore di 52 anni, precario che da settembre si sottopone a due tamponi a settimana – Accetto il provvedimento, ognuno è libero di scegliere cosa fare ma se ci deve essere un provvedimento di sospensione, allora lo si faccia con atto formale. Per questo stamattina (ndr ieri) mi sono presentato in classe sicuro che quella comunicazione via mail non fosse valida. Per evitare di risultare assente ingiustificato qualcuno deve formalmente avvertirmi ed invece al mio indirizzo non è arrivata alcuna raccomandata". Dopo aver scoperto che in classe c’era un sostituto, il professore si è recato dalla preside della scuola, Anna Maria Corretti. "Sono stato trattato in malo modo e cacciato da scuola – racconta – Mi è persino stato detto che non potevo sostare fisicamente nei locali scolastici. Io chiedevo e chiedo semplicemente un atto formale di sospensione per evitare di perdere il posto di lavoro".
Il docente si è quindi recato alla stazione dei carabinieri di viale Italia dove ha sporto denuncia contro la dirigente scolastica: "Non mi presenterò più in classe perché, ripeto, accetto il provvedimento. Ma voglio che vengano fatti valere i miei diritti. La sospensione deve essere atto ufficiale e non una semplice mail in cui vengo invitato a non recarmi a scuola". Dall’altra parte, la preside Anna Maria Corretti tira dritto spiegando che "la scuola sta ottemperando alle norme di rango primario".
Il professore è convinto della sua posizione ma non vuole passare per un no vax e spiega: "Ho scelto per me stesso accettando anche il sacrificio economico di pagarmi i tamponi – dice – siamo in uno stato democratico, ancora. Domando: è più sicuro avere in classe un docente che si controlla ogni due giorni o persone vaccinate? Non parliamo poi dei ragazzi, molti di loro non hanno neanche una dose. Ecco basterebbe rispondere a questa semplice domanda. Io sarò sospeso – sottolinea ancora – ma i miei diritti li conosco e voglio tutelarli". M.M.