Alla galleria Moo di Prato, dal 10 ottobre al 27 novembre, sarà esposta una piccola selezione delle prime opere prodotte da Planula, un’azienda aglianese che fece epoca nel design degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, raccogliendo in qualche modo l’eredità della Poltronova, quando il design radicale si illuminava tra Prato e Pistoia. La Planula, fu fondata da Loredano Bucciantini e Renato Gori nel 1966 e mise in produzione non solo mobili, ma anche tessuti e oggetti d’arredamento. Lo stabilimento, che fa ancora bella mostra di sé sulla Nuova provinciale pratese, ad Agliana, fu costruito nel 1967 su progetto di Umberto Brandigi, architetto fiorentino, che fu anche l’ideatore del nome e l’art-director dell’azienda.
"Accanto a Brandigi – si legge nella presentazione della mostra, curata da Luca Gambacorti –, lavorarono nei primi anni come designers: Bimbi e Gioacchini, ideatori di un tavolo a incastri senza viti, Giovanni Carini che realizzò una sedia essenziale e praticissima, denominata ‘Minny’, vendutissima all’epoca, Adriano Piazzesi e Graziella Guidotti. Negli anni successivi, quando subentrò Alberto Giovannelli al posto del Gori, approdarono ad Agliana anche nuovi designers dai grandi nomi come Leclerc, Sowden, Von Klier, King e Miranda, fino agli Archizoom e Gae Aulenti, gli artisti Crippa e Marotta, i grandi fotografi Fioravanti, Maurer e Basilico.
"Al ceco Hans Von Klier, che aveva lavorato anche nello studio di Sottsass, si devono i cosiddetti ‘mini-mobili’ che fecero conoscere la Planula in tutto il mondo. Piccoli mobili-soprammobile, scultorei, coloratissimi, con cassettini, ripiani e mensole, che potevano adattarsi a qualsiasi stanza della casa e dove si poteva conservare di tutto".
In mostra ci sarà anche una poltroncina particolarissima, la ‘sculpture chair’, disegnata da Jane Young, allieva di Ettore Sottsass, che fu realizzata solo come prototipo, visto il costo elevatissimo. Solo alcuni prototipi erano stati realizzati anche della collezione di ceramiche ‘Le Palle’ pensata e disegnata per Planula dal designer canadese Albert Leclerc nel 1971 e solo nel 2011, dopo quarant’anni, è stata completata la serie numerata, integrata con cinque nuovi pezzi, grazie alla collaborazione dell’autore, dell’architetto Maria Laura Bucciantini (figlia di Loredano) con la collega Paola Bartoli (designer) e realizzata dal maestro ceramista Alessio Sarri.
"Questa mostra è un primo assaggio della storia, dei ricordi, dell’archivio documenti della Planula e di mio padre, che sto facendo da diverso tempo insieme a Paola Bartoli", spiega Maria Laura Bucciantini.
Planula è stata un’eccellenza del nostro territorio, le sue produzioni, negli Settanta e Ottanta, trovarono spazio al Moma di New York, al Museo Tamajo di Città del Messico, a Tokio, a Londra e furono pubblicate in molte riviste internazionali di design. Rimandata a marzo, a causa dell’emergenza sanitaria covid, l’esposizione “Planula_Memo“ sarà finalmente inaugurata sabato 10 alle ore 18.
Piera Salvi