"Più richieste al 118, ma il sistema ha retto"

Il direttore Paolini: "Abbiamo superato la fase più dura del Covid. L’impegno della Cross? Doppio fronte: con la guerra e i migranti"

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"Il 2022? E’ stato un anno complicato". Parola di Piero Paolini, direttore della centrale operativa 118 Pistoia-Empoli, della centrale Cross, nonché referente sanitario per le emergenze della Regione Toscana.

Eppure la parte più complessa della pandemia ce la siamo lasciata alle spalle…

"Ha detto bene: la parte più complessa. Di qui a dire che è tutto finito ce ne corre".

Che anno è stato il 2022? "Complicato. Tra la guerra in Ucraina, il covid che ancora non se n’è andato, anche se non fa più paura come prima, l’emergenza legata all’accoglienza dei migranti sbarcati pochi giorni prima di Natale, non è stato certo un anno tranquillo".

Questo dal punto di vista della gestione delle attività straordinarie.

"Sì, che ormai tanto straordinarie non sono più e presentano una frequenza che non può che inquietare. Da tre anni a questa parte non abbiamo avuto tregua. La guerra in Ucraina ha richiesto uno sforzo organizzativo non indifferente perché abbiamo dovuto trasportare 236 pazienti, ognuno con esigenze e gravità diverse".

Soddisfatto della risposta data dal sistema per l’arrivo delle due navi a Livorno cariche di migranti?

"Assolutamente sì: è la riprova che il sistema pubblico insieme al volontariato funziona. E funziona bene. In questa occasione abbiamo potuto testare con 250 persone il modulo regionale delle maxiemergenze e posso dire che tutto è filato nel modo migliore".

Poi c’è l’attività ordinaria, quella della centrale 118 di Pistoia ed Empoli. Situazione? "Buona: se andiamo a vedere gli indicatori sul sistema di monitoraggio del ministero della Salute, la Toscana è una delle regioni che nel sistema dell’emergenza-urgenza regge e funziona meglio".

Gli interventi sono in crescita?

"Sì: i numeri del 2022 sono superiori rispetto a quelli dell’anno precedente. Le richieste di soccorso sono state 105.817, contro le 102.497 dello stesso periodo del 2021".

In termini di gravità?

"La maggioranza degli interventi sono di media gravità, il cosiddetto codice giallo: sono stati 43.568 nel 2022, erano 40.649 nel 2021. Seguono i codici verdi: 28.292mila quest’anno, 25.676 l’anno scorso. Anche i codici rossi sono in aumento: 8.810 nel 2022, contro gli 8.398 del 2021".

E se parliamo di tipologia di interventi?

"I traumi sono passati dai 16.275 del 2021 a 18.790 del 2022. Registrano invece un calo gli interventi per pazienti infettivi: che scendono dai 6.680 del 2021 a 5.693 dell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle".

Segno che il covid sta mollando la presa?

"Sicuramente che le implicazioni più gravi, compresi i ricoveri ospedalieri, sono in calo".

Dottor Paolini, negli ultimi anni c’è stata un’occasione nella quale si è sentito arreso?

"Arreso mai, ma certo le prime settimane di pandemia sono state devastanti: ci trovavamo davanti a un virus sconosciuto, dovevamo gestire la centrale operativa che era in grave difficoltà, il coordinamento regionale maxiemergenze e la centrale Cross. Dal punto di vista psicologico è stata dura".

Come ne siamo venuti fuori? "Il sistema si è dimostrato forte e coeso. E questo ha evitato l’implosione. Sicuramente, poi, la programmazione portata avanti negli anni precedenti ha pagato. E poi il fattore umano: gli operatori che in ogni momento hanno dato tutto quello che avevano a disposizione".

Davide Costa