Pistoiese, quale futuro?. La società è ormai scomparsa: rifondazione o ’fusione’

Dopo la mesta fine, la Pistoia sportiva esige un nuovo inizio. Ecco gli scenari Il sindaco Tomasi: "Mettiamoci al lavoro, con persone e imprenditori seri"

Pistoia, 15 aprile 2024 – Alla fine è successo veramente. Parlarne, scriverne, prenderne atto non è assolutamente facile come sembra. La verità però è una e una soltanto: la Pistoiese è fuori dal campionato di serie D (nel Qs la cronaca del surreale pomeriggio del ’Melani’, ndr) . Formalmente manca il definitivo ok del giudice sportivo, che arriverà nel pomeriggio di martedì col consueto bollettino, ma ufficiosamente la squadra arancione già da questa sera non fa più parte del girone D, in cui rimangono adesso diciassette squadre che si giocheranno fino in fondo le proprie carte per raggiungere l’obiettivo. La domanda che tutti, tra tifosi, addetti ai lavori e semplici appassionati, è la stessa: cosa succede adesso? Sicuramente l’esclusione a campionato in corso porterà alla decadenza della società e alla revoca dell’affiliazione. E, altrettanto sicuramente, ci sarà da mettere un punto a quanto successo nell’ultimo biennio e soprattutto alla gestione targata Lehmann-De Simone.

Gli scenari che possono aprirsi per la Pistoiese sono molteplici e tutti di difficile interpretazione. A livello giudiziario, il percorso per la liquidazione giudiziale della società richiesto Procura di Pistoia si svilupperà in tempistiche indefinite, ma presumibilmente lunghe. Basti pensare che la prima udienza è fissata per il 14 maggio. E ormai, in ogni caso, parliamo di una società che perderà l’affiliazione alla Figc. La città di Pistoia però non può permettersi di perdere tempo e deve iniziare a programmare quanto prima il futuro prossimo. Le ipotesi sostanziali sono due: ripartenza da zero con una società nuova di zecca, che riceva l’investimento dal primo cittadino quale legittima erede della ’vera’ Pistoiese, oppure una sorta di "fusione" con il coinvolgimento di un altro titolo sportivo (che, al netto delle smentite di rito, è il progetto che starebbe coltivando l’attuale proprietà dell’Aglianese).

È presto per dire quali saranno le evoluzioni future. Ma l’elemento che non dovrà mancare per nessun motivo, a prescindere da come si concretizzerà la ripartenza e dalla categoria in cui militerà il club (in questo senso, fare previsioni è impossibile), è l’unione tra le varie componenti cittadine. Imprenditori, istituzioni e tifoseria dovranno remare nella stessa direzione, magari assumendosi ciascuno le proprie responsabilità, per cancellare al più presto il grigio ricordo degli ultimi due anni e riportare la Pistoiese in un contesto degno di una storia ultracentenaria. Il sindaco Alessandro Tomasi, pochi minuti dopo l’amaro verdetto del Melani, ha diramato una breve nota che poco aggiunge, in questo drammatico momento.

"Prendiamo atto dell’epilogo che pone fine ad un’ agonia andata ormai ben oltre a qualsiasi scenario immaginabile. Quanto successo oggi (ieri, ndr) , con lo stadio disponibile e con la prospettiva di scendere in campo, dimostra ancora una volta quanto la responsabilità di questa fine stia nella gestione portata avanti da De Simone. Adesso occorre ripartire. E lo si può fare solo con persone e imprenditori seri. Non resta che lavorare per questo nel nome dei colori arancioni, della città e del tifo sano che ha sempre accompagnato la Pistoiese". Ecco, è il momento di lavorare, tutti, per far rinascere nella maniera migliore (e con la massima trasparenza possibile) la Pistoiese, da sempre vanto e gloria di questa città. Non sono ammessi ulteriori passi falsi.