Pistoia dice addio a Nicola Cariglia "Ha sempre lottato per i fragili"

Il presidente della Fondazione Turati aveva 79 anni: se n’è andato ieri mattina. Lacrime, dolore e ricordi. A lungo giornalista in Rai, ex vicesindaco a Firenze, guidava la onlus da quando era morto il fratello

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Se n’è andato all’improvviso all’alba di ieri, all’età di 79 anni Nicola Cariglia, presidente della Fondazione Turati, giornalista di spessore e politico di lungo corso, fratello di Antonio (fondatore della Turati stessa) che fu esponente di primo piano del riformismo italiano, tra gli uomini di punta del partito socialista. Iniziato al giornalismo quasi per caso, appena sedicenne, con qualche piccola corrispondenza, Cariglia sceglie poi di imboccare un’altra strada. Si laurea in giurisprudenza e, non convinto, riconosce quasi subito quella che per lui era la vera vocazione: scrivere e ricercare la verità guidato da nient’altro se non l’onestà. Inizia il praticantato in Rai giovanissimo diventando professionista a 29 anni. La Rai diverrà "casa" fino alla pensione, raggiunta nel 2008 attraverso una serie di passaggi e incarichi che ne hanno confermato professionalità e pregi anche umani: prima redattore, poi in successione vice direttore della direzione Esteri Rai (l’attuale Rai International), direttore della sede di Pescara e infine al vertice della sede Rai della Toscana per dieci anni, dal 1998 al 2008.

Successivamente fonda, nel 2002, il quotidiano online PensaLibero.it di cui fino ad ora è stato direttore. Così come il giornalismo, altrettanto significativo è l’impegno politico e nell’amministrazione pubblica, ogni volta contraddistinto da quel suo essere convintamente e "senza nessuna fatica, per tutta la vita socialdemocratico". Nono di dieci fratelli, di diciannove anni più giovane di Antonio – ad appena 23 anni segretario provinciale del Psdi – apprende già giovanissimo a casa, proprio dal fratello, cosa significa difendere un’idea e diventarne "paladino". Fonda così già a 16 anni la Federazione giovanile del Psdi a Pistoia, città nella quale nel 1970 si candiderà anche alle comunali. Nel tempo arrivano gli incarichi di spicco, ma a Firenze: prima l’assessorato ai lavori pubblici nel 1983 nella giunta di pentapartito guidata da Bonsanti (alla morte gli subentrò Lando Conti), poi nella giunta Bogianckino Cariglia assume l’incarico di vicesindaco con Michele Ventura (ma nelle fila comunista), mentre più tardi viene anche designato presidente della Società di gestione dell’aeroporto di Firenze e membro del cda della Società di gestione degli spazi espositivi della città. Del 2019 l’ultima battaglia politica con la creazione assieme a Graziano Cioni della lista civica "Punto e a capo", ideata a partire dall’omonima pagina Facebook nel tentativo di affermare un’idea "non contro qualcuno, ma per Firenze".

L’impegno alla Turati è del 2008 con l’ingresso nel cda e poco dopo l’incarico di presidente succedendo al fratello Antonio.

"In questo lasso di tempo Nicola Cariglia ha accompagnato la nostra onlus verso una visione dei servizi sempre più moderna e connessa alle esigenze della società e al contempo ispirata dalla volontà, già all’origine della sua costituzione, di rivolgere la propria attività primariamente ai soggetti svantaggiati e fragili – è il ricordo commosso che arriva dalla stessa Turati – guidandola inoltre con estrema attenzione e umanità ancor più nel difficile periodo dell’emergenza pandemica. La sua scomparsa ci lascia di fronte a un vuoto incolmabile. Il consiglio di amministrazione della Fondazione e tutti i dipendenti partecipano con grande commozione al dolore della famiglia e rinnovano l’impegno a portare avanti con grande determinazione l’opera da lui avviata".

Indissolubile anche il legame con Vieste, in Puglia, dov’era nato il fratello Antonio (morto nel 2010 a Pistoia) e dove oggi si trova proprio una sede della Fondazione Turati, così come anche il Kenya appariva essere una delle mete del cuore dove trascorrere momenti di spensieratezza. Cariglia lascia la moglie Grazia Carifi, anche lei giornalista, e la figlia Chiara, in Fondazione Turati. L’ultimo saluto si terrà venerdì alle 11.30 nella Basilica di San Miniato a Monte, a Firenze.