Pertosse in aumento, la dottoressa: "Prevenzione in gravidanza e richiami negli adulti"

La dottoressa Vanessa Perone (Fimp) sull’incremento di casi nei bimbi: "Si ammalano dai 9 ai 12 anni, perché distanti dalla prima vaccinazione". L’appello: "Si fa un’unica copertura anche per difterite e tetano"

La dottoressa Vanessa Perone, segretaria provinciale della Fimp

La dottoressa Vanessa Perone, segretaria provinciale della Fimp

Pistoia, 17 marzo 2024 – Bambini che si ammalano più frequentemente, e soprattutto presentando una varietà di patologie a cui non eravamo abituati negli anni passati. E’ la fotografia di questo inverno, quella che ci consegnano i medici di famiglia, che più volte nelle ultime settimane hanno lanciato un allarme per una recrudescenza di casi di pertosse e anche di morbillo. Un aumento esponenziale che il presidente dell’ordine dei Medici di Pistoia Beppino Montalti si spiega come effetto di una diminuita fiducia nei vaccini da parte di molte famiglie che per questo non sottopongono al ciclo di copertura i piccoli.

Ne parliamo anche con la dottoressa Vanessa Perone, segretaria provincia dei medici pediatri.

Dottoressa, anche lei riscontra questo aumento di casi di pertosse e morbillo?

"Non parlerei di un vero allarme. La maggior parte dei nuovi casi, infatti, ha colpito bambini di età intorno ai di 9-12 anni, che quindi avevano ricevuto l’ultima dose almeno 4 anni prima e il richiamo è previsto ai 13 anni".

Non c’è, in generale, una diminuzione delle coperture vaccinali nei bambini, post pandemia?

"Sì, è vero che ci sono casi legati alla sacca no vax, quindi di bambini che poi si ammalano e d conseguenza contagiano chi ha la copertura vaccinale più lontana nel tempo e dunque una scarsa immunità. Questo è un dato comune al livello mondiale. Ma, almeno per quanto riguarda Pistoia".

Quali sono le fasce più a rischio in caso di contagio da pertosse e morbillo?

"I piccoli davvero a rischio sono sempre i neonati, per questo io raccomando la vaccinazione della donna in gravidanza per difterite, tetano e pertosse, che va fatta alla ventottesima settimana per ogni gravidanza. Una vaccinazione che dovrebbe essere fatta anche dal futuro babbo e dai nonni anziani, di per sé più fragili. In generale, queste tre vaccinazioni dovrebbero essere ripetute negli adulti ogni dieci anni, perché sempre di più constatiamo che non c’è una regolarità nell’effettuare i richiami da parte degli adulti".

Molte famiglie notano che i bambini in quest’ultimo anno si sono ammalati di più, più frequentemente?

"Questo è un dato reale. In effetti, noi pediatri abbiamo assistito alla circolazione di una quantità e varietà di patologie che prima non si era vista. Parlo di patologie a bassa complessità, ma comunque tali da costringere i piccoli a casa: gastroenteriti, tosse, patologie a carico dell’apparato respiratorio. E anche per questo motivo, i casi rilevati di pertosse sono aumentati, perché è aumentata la diagnostica, cioè i piccoli sottoposti a verifica tramite tampone".

M.V.