
Chicca Malandrino, Andrea Tarricone e Stefania Signoroni dell’enoteca «Nati stanchi» di via Bozzi
Pistoia, 26 marzo 2016 - «L’AVETE visto l’atrio del Tribunale? Uno non se lo aspetterebbe, ma è tutto affrescato...bellissimo», suggerisce Chicca dispensando sorrisi da dietro al bancone a una coppia di turisti milanesi. Forse meglio di qualsiasi pistoiese, i gestori dell’enoteca Nati stanchi di via Bozzi sanno apprezzare e farsi portavoce della città. Perché loro, Pistoia, l’hanno scelta. Per vivere e lavorare. Ci hanno scommesso, lasciando un impiego sicuro per dedicarsi anima e corpo alla passione calda del vino in terra Toscana.
Chicca Malandrino, 37 anni, è nata a Salerno e per diversi anni ha avuto un ruolo di responsabilità in una multinazionale con sede a Milano. Stefania Signoroni, 48 anni, è bresciana e ha seguito per lungo tempo il settore commerciale di una grande azienda di Torino. Grazie alle trasferte di lavoro è stata lei la prima a conoscere la Toscana, regione che ha subito amato, tanto da «mollare perfino l’auto aziendale e iniziare, adesso, a girare in bici per le strade di Pistoia». Con Andrea Tarricone, milanese di 46 anni, terzo protagonista del locale di via Bozzi e unico che continua a conservare il suo mestiere precedente, hanno iniziato a frequentare corsi per sommelier, fiere del settore, conoscere produttori e cantine di ogni parte d’Italia, fino a pensare di poter fare del vino un mestiere. «Per lungo tempo abbiamo pensato di cambiare vita, trasformando la nostra passione in un lavoro», raccontano.
Dove meglio che in Toscana? «Abbiamo iniziato a cercare fondi adatti a un’enoteca. Prima ad Arezzo, poi a Lucca, ma nessuno corrispondeva allo scopo – continuano –. Tutto finché un bel giorno, sarà stato settembre od ottobre, abbiamo passato un fine settimana e Pistoia. Ci siamo subito innamorati di questa città viva, a misura umana, piena di giovani, e nel giro di pochi mesi siamo riusciti a trovare il fondo che cercavamo». Ciao ciao vecchio lavoro d’ufficio. Nei locali fra piazza Mazzini e via Curtatone, da un anno, ogni giorno Chicca e Stefania servono adesso ottimi vini di piccoli produttori italiani conosciuti personalmente e selezionati con cura. A pranzo e cena mettono sul tavolo taglieri di salumi e formaggi e verdure e molto altro, sempre con occhio attento alla qualità, e spesso organizzano serate di degustazione. «La nostra idea è di stabilire un rapporto duraturo con le persone che ci vengono a trovare», spiegano infatti le titolari sempre sorridenti. Perché poi, in fin dei conti, i pistoiesi non sono tanto male. «Inizialmente, talvolta possono essere diffidenti, ma una volta che ti conoscono, si aprono e allora si mostrano davvero simpatici», assicurano calici in alto.
s.t.