Pistoia, 22 Agosto 2017 - Uno schiaffo al Parkinson grazie al downhill: è questa la storia del romano Giulio Maldacea. Quarantacinque anni, da dieci gli è stato diagnosticato il Parkinson giovanile: sebbene la malattia sia considerata tipica della terza età, in Italia sono circa 60mila i giovani che ne sono affetti. Proprio per cercare di dare informazioni – e speranza – ai malati, Maldacea ha creato una onlus ad hoc che si chiama «We are Parky» (www.weareparky.org). Ma torniamo all’esperienza di Maldacea. «Ho sempre fatto una vita abbastanza attiva – spiega – e tra le discipline che preferivo c’è sempre stato il downhill: sono un amante dell’adrenalina. Il Parkinson ha cercato di darmi una calmata, ma non ci è riuscito del tutto. Da qualche tempo seguo una nuova terapia che mi ha restituito un minimo di forza fisica e di coordinamento muscolare». LA SFIDA - «Nonostante tutti fossero contrari – prosegue Maldacea – avevo voglia di tornare a fare downhill. E così tramite internet ho contattato Rolando Galli che insieme all’Abetone Gravity Team s’è messo a mia completa disposizione. Con una gentilezza e una disponibilità che veramente mi hanno colpito. Certo, quando mi hanno visto erano un po’ perplessi, ma alla fine sono riuscito a convincerli. Una volta salito sull’ovovia, sabato scorso, ho iniziato ad avere un po’ paura, proprio perché conosco bene i miei limiti e so che il Parkinson mi fa muovere una parte del corpo peggio dell’altra. Ma la voglia di provarci era davvero troppo forte. Con l’aiuto di Graziano dell’Abetone Gravity Team abbiamo cercato delle soluzioni tecniche che potessero compensare il fatto che muovo una parte del corpo peggio dell’altra e i risultati sono stati buoni: sono caduto soltanto due volte facendo anche dei passaggi che, secondo Graziano, sono piuttosto impegnativi». IL MOMENTO - L'attimo più bello è arrivato alla fine, come conferma lo stesso Rolando Galli. «A fine pista eravamo tutti commossi perché in qualche modo avevamo contribuito a realizzare il sogno di Guido: ci siamo ritrovati tutti insieme con gli occhi lucidi. Una sensazione che non scorderò». «Ho avuto l’impressione di aver dato uno smacco al Parkinson – conclude Maldacea – . Ho realizzato un video (vedi sopra) di questa esperienza e adesso scriverò un articolo per cercare di far capire a tutti i giovani malati di Parkinson che ci sono delle sfide che possiamo vincere: certo non tutti devono fare le pazzie che faccio io. Ma l’importante è non arrendersi».
CronacaUno schiaffo al Parkinson: "Con la bici ho realizzato un sogno"