Pagò la merce con un assegno rubato Anziano assolto dal reato di truffa

La denuncia era stata presentata dal figlio della vittima, non titolato a farlo

Pagò la merce con un assegno rubato  Anziano assolto dal reato di truffa

Pagò la merce con un assegno rubato Anziano assolto dal reato di truffa

Era andato in un negozio di Quarrata, oramai più di quattro anni fa, per acquistare come un normale cliente un decespugliatore ed una motosega ma l’assegno con il quale tentò di portar via la merce risultava essere rubato, secondo quanto dichiarato dall’accusa. Da qui il via alle indagini ed il rinvio a giudizio per L.G., sessant’anni e residente a Montale, che ha visto chiudere la sua pendenza con una parziale assoluzione in questi giorni. All’uomo, infatti, erano stati contestati i reati di truffa e ricettazione ma, al momento della lettura della sentenza, il giudice Pasquale Cerrone del Tribunale di Pistoia ha assolto l’uomo dal primo reato e condannandolo per il secondo a sei mesi di reclusione e 350 euro di multa per aver negoziato l’assegno rubato.

Il motivo? Alquanto singolare. Infatti, durante il dibattimento, è emerso un vizio di forma: la denuncia, all’epoca, fu fatta dal figlio del titolare della ditta anziché dal padre che aveva ricevuto come pagamento l’assegno risultato rubato. Nel corso delle indagini, i Carabinieri avevo rinvenuto gli oggetti acquistati con l’assegno rubato nascosti proprio all’interno dell’autovettura del sessantenne montalese. Dopo il processo penale durato qualche anno e l’audizione di numerosi testimoni, l’accusa aveva chiesto la condanna dell’imputato alla pena di due anni di reclusione e 800 euro di multa. Il sessantenne è stato difeso dall’avvocato Andrea Galeassi del foro di Pistoia, che ha sottolineato il difetto di forma: il procedimento, dunque, risultava viziato fin dall’inizio perché era partito con una denuncia presentata da un soggetto non legittimato. Al termine del dibattimento, come detto, il giudice ha dato parzialmente ragione assolvendo L.G. dall’accusa di truffa.

"Riguardo a questo tipo di reato - commenta l’avvocato Andrea Galeassi – il giudice ha applicato la legge in modo corretto, dando rilievo ad un elemento fondamentale, dal momento che la querela può essere presentata soltanto da chi ha subito il danno oppure da un soggetto appositamente delegato". S.M.