ELISA VALENTINI
Cronaca

Paese in lutto per la morte di Pagliai. Addio all'enologo di fama mondiale

Voleva tornare a vivere nella vecchia casa di famiglia a Cutigliano

L'enologo Ugo Pagliai

Cutigliano (Pistoia), 31 maggio 2017 – Era un uomo dal carattere determinato, ma la malattia contro cui lottava ha avuto la meglio. Così Ugo Pagliai, enologo di fama internazionale, si è spento all’alba di ieri, martedì 30 maggio. Aveva compiuto da poco 65 anni. La notizia è subito giunta agli amici che Ugo, originario di Cutigliano, aveva mantenuto sulla montagna pistoiese, pur essendosi traferito da anni e abitando attualmente a Prato.

Nato nel borgo montano, sin da bambino si appassionò alla natura e al mondo rurale. Per motivi familiari e di studio si trasferì a Bagni di Lucca e nel 1972 conseguì il diploma di perito agrario enotecnico, primo passo verso la professione che lo ha premiato a livello mondiale. Il legame con Cutigliano, però, non si è mai spezzato: Ugo ha continuato a frequentare regolarmente il paese e a viverlo come parte integrante della comunità. Tanto che aveva preso la decisione di tornarvi a vivere e, a tal fine, aveva appena ristrutturato la vecchia casa di famiglia. “Cutigliano ha perso un cittadino importante – ricordano gli amici - una persona dal carattere buono, che non si è mai tirata indietro se c’era da aiutare qualcuno. Ci mancheranno la sua solarità, le partite a carte e a biliardo”.

La sua prima esperienza lavorativa nel settore dell’enologia fu nell’azienda agricola San Vincenti di Gaiole in Chianti nel 1976. Ma è nel 1992 che assunse l’incarico di dirigente di una azienda di primissimo piano a livello nazionale e internazionale, la Sm Lamole. Passò poi alla Vecchia cantina di Montepulciano, dove si occupò della direzione dell’azienda a 360°, e dal 2014, alla Castelli del Grevepesa, tra i maggiori produttori di vino Chianti Classico Docg. Insignito enologo dell’anno nel 2015 dalla Camera di commercio italo-americana di New York, in oltre quarant’anni di carriera Pagliai ha conquistato con i suoi vini oltre 500 medaglie ed un lungo elenco di ottimi punteggi, oltre a ricoprire più volte il ruolo di presidente della commissione assaggio per consorzi di Docg di fama mondiale.

Lo scorso dicembre, l’allora sindaco di Cutigliano, Tommaso Braccesi, gli conferì “Il Marzocco”, il più alto riconoscimento attribuito dal Comune ai cutiglianesi che si sono distinti e hanno contribuito, con fatica e impegno, a migliorare e dare lustro alla propria comunità. “Ugo è stato un esempio di rettitudine, impegno e culto del lavoro – commenta Braccesi - oltre che un amico, personale e della gente di montagna. Alla moglie Valeria, al figlio Andrea, ai nipoti e agli amici più cari va il cordoglio mio e di tutta la comunità di Cutigliano”. I funerali domani alle 16 nella chiesa di San Bartolomeo a Coiano a Prato.