
Don Massimo Biancalani con gli agenti della polizia municipale e il vicario generale della diocesi don Cristiano D’Angelo
Mattinata di controlli ieri al centro di accoglienza per migranti della parrocchia di Vicofaro, a Pistoia, dove il personale dell’USL Toscana, insieme alla Polizia Municipale e ai Vigili del Fuoco, è stato impegnato in una nuova verifica delle condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli immobili che ospitano i richiedenti asilo. L’intervento è stato disposto a seguito della riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocata lunedì 28 aprile in Prefettura. È da quella sede che è partita la decisione di eseguire una nuova e più approfondita ispezione degli spazi in cui vivono attualmente un centinaio di migranti di origine africana. A coordinare le operazioni è stata la Polizia Municipale di Pistoia, con il supporto del personale sanitario dell’ASL e dei Vigili del Fuoco.
Sul posto, oltre agli operatori tecnici, erano presenti anche militari dei Carabinieri e agenti della Polizia di Stato, incaricati di garantire che l’intervento si svolgesse senza problemi di ordine pubblico. Nessuna problematica di ordine pubblico, comunque, è stata segnalata nel corso dell’intervento. Le verifiche hanno riguardato lo stato generale degli immobili, la sicurezza degli impianti, la pulizia e la cronica insufficienza dei servizi igienici, presenti all’interno della parrocchia in misura estremamente inferiore rispetto alle necessità di un gruppo formato da centinaia di persone. Una mancanza di bagni che costringe talvolta i migranti, come testimoniato da molti residenti, ad espletare le proprie necessità fisiologiche negli spazi comuni all’aperto.
Don Massimo Biancalani, figura da sempre al centro del dibattito per il suo approccio diretto e autonomo all’accoglienza, ha più volte denunciato l’assenza di un sostegno concreto da parte delle istituzioni. Al tempo stesso, però, le condizioni di vivibilità all’interno del centro – tra sovraffollamento, problemi strutturali e igienici – sono state spesso giudicate critiche dalle autorità sanitarie e comunali, tanto da portare, in passato, a diverse richieste di intervento, se non addirittura di sgombero. Già in passato erano stati avviati controlli sanitari, non solo all’interno degli ambienti della parrocchia ma anche sui migranti stessi. In uno degli ultimi test, datato luglio 2023, erano stati controllati per sospetta tubercolosi una decina di ospiti ma, anche in quel caso, non si arrivò a uno screening completo delle oltre cento persone che passano quotidianamente la notte in parrocchia.
Stavolta, da quanto si apprende, il focus delle analisi è stato più sullo stato degli ambienti che sui migranti ospitati. Quale che sia l’esito di questo controllo, i risultati saranno trasmessi al sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che avrà facoltà, nel caso vengano evidenziate criticità, di emanare le ordinanze del caso.
Francesco Storai