REDAZIONE PISTOIA

Nuova area giardino a Pistoia per il Circolo "Loriano Bugiani"

Il Circolo Bugiani di Pistoia ha inaugurato un'area verde, gestita dal circolo stesso, per offrire alla città un luogo di socialità, ricreazione e inclusione, come segnale di contrasto alle solitudini che colpiscono sempre più cittadini.

Nuova area giardino a Pistoia per il Circolo "Loriano Bugiani"

Il circolo Bugiani ha la sua area verde. È stato inaugurato nei giorni scorsi il giardino in via Erbosa gestito dal Circolo Arci Loriano Bugiani alla presenza delle Istituzioni Comunali, dell’Arci Provinciale e di numerose famiglie.

La gestione, frutto di un patto di collaborazione con il Comune di Pistoia, sarà a cura delle volontarie e dei volontari del circolo che si sono fatti portatori della volontà di molti residenti e cioè di ridare al quartiere uno spazio di socialità.

Il Circolo Bugiani, come noto, già da molti anni è promotore di momenti di incontro, cultura e ricreazione per il quartiere e per tutta la città.

Ed è con questo spirito che ha già programmato una serie di iniziative nel mese di settembre a partire dall’8 con la cena della liberazione di Pistoia, seguiranno poi serate di solidarietà per Croce Verde, Associazione Arcobaleno ed Associazione il Sole, ma anche momenti di confronto e cultura sui temi del presente come i cambiamenti climatici ed i beni comuni.

Senza dimenticare socialità e cultura con un’esposizione di opere ricavate dal legno ed il concerto finale la sera della Cena sotto le stelle, fissata per il 16 settembre.

"I nostri circoli sono sentinelle delle Comunità rappresentando spazi di socialità, ricreazione e inclusione e soprattutto un elemento di contrasto alle solitudini che colpiscono sempre più cittadini di diverse età", ha commentato Silvia Bini, presidente di ARCI Provinciale.

"Per questo il progetto del Circolo Loriano Bugiani è importante per tutta la città ed un segnale importante e necessario: in un epoca di paura, insicurezza e solitudine si restituisce un luogo d’incontro a tutta la città perchè crediamo fortemente in una società in cui ci sia meno paura e più cultura".

Gabriele Acerboni